2 Ruote di Resistenza 2014

Daniele Contardo General

The story

2 Ruote di Resistenza (#2RR) è il mio tour in bicicletta. Comprende viaggio, incontro, e concerto, rigorosamente a bassa velocità e ad alta intensità!

#2RR non è un semplice tour! Non si uniscono i puntini tra una tappa e l'altra il più velocemente possibile. Si respira il territorio pedalata dopo pedalata, come solo la bicicletta permette di fare. 

Non una bicicletta accomodante, da pedalata domenicale per tacitare la coscienza: no, è una bici che ha delle pretese, che ha tracciato la Storia di questo Paese, e reclama il suo legittimo spazio anche nelle città, contro la dittatura dell'auto privata che esige di coprire sempre maggiori distanze... ma a sempre minor velocità, in un crescendo di inutilità.

Ho scoperto la formidabilità dell'accoppiata bici-organetto nel 2008 andando, con una piccola carovana di ciclisti No Tav valsusini, a verificare di persona i danni patiti dal Mugello, dove il Tav l'avevano fatto. Grazie agli amici valsusini imparai a far andare la bici, godendomi dall'alto e al sicuro lo spettacolo degli imbottigliamenti di Roncobilaccio. Da lì proseguii fino a Cinisi, a casa Impastato... Poi vennero le carovane poetiche della CicloPoEtica da Torino a Venezia sul Grande Fiume (anni prima del progetto Ven.To ;-) ) e delle BiciNuragiche di Sardegna, la Nave (a pedali) dei Diritti a Barcellona, l'Onda Libera nei territori confiscati alla mafia a fianco dei vecchi amici Modena City Ramblers...

Quest'anno #2RR ha due ruote e una marcia in più!

Entra in squadra Nica Mammì, e il tour diventa reportage, approfondimento, scambio culturale, restituzione: diventa, tenendo ben in mente la lezione di Nuto RevelliAlla ricerca del popolo che manca.

I due cicloviaggiatori, giorno dopo giorno, pedalata dopo pedalata, riannodano almeno alcuni dei fili di un territorio disperso, che reclama indietro la sua voce, non solo per la storia, ma per il futuro.

In quanti, dopo avere per anni sbattuto il naso contro le mirabolanti ricette del neoliberismo e del Mercato lanciato a briglia sciolta, hanno fatto una scelta non di fuga, ma di seguire finalmente cuore ed istinto?

Ritornano alla campagna, alla montagna spopolata, a un territorio abbandonato da scelte scellerate e che ora si rivolta, e a ogni pioggia minaccia catastrofe.

Una campagna che non è una fuga romantica, un green-washing, una scelta di retroguardia ma forse la più razionale cosa da fare, in un territorio che conta ottomila Comuni, quasi tutti NON serviti dai trasporti veloci: dal traffico privato sempre più pompato ma sempre meno efficiente; dai treni-pallottola "strategici" che divorano territorio e vite, e uniscono quattro città in croce.

Tornano alla campagna con degli studi e delle idee in testa: idee che l'Europa, ma l'Italia in primis, farebbe bene ad ascoltare. Perché salvano vite altrimenti destinate alla precarietà, ma incidentalmente salvano anche il Paese!

Attraverso il blog, i tweet e le fotografie trasmesse in tempo reale, le esplorazioni, gli incontri e le interviste, i due cicloviaggiatori ascoltano, annotano e restituiscono, in musica, in scritto, in foto e in video, testimonianze irripetibili in uno scambio dal dinamismo bruciante nonostante il tempo lento.

Avremo dei media partner d'eccezione:

  • l'Italia che Cambia, Daniel Tarozzi & Co. i nostri "cugini" in camper;
  • il Movimento Lento, formidabili mappatori, in bici o a piedi, di un Paese meraviglioso;
  • il giovane e dinamico ufficio stampa dell'AltoParlante, che ci presta il megafono, così non dobbiamo caricarcelo in bici!

Ci incontreremo tutti a Monteriggioni, per il Festival della Viandanza. E ne avremo di cose da raccontare.

La restituzione avverrà anche in seguito, attraverso un libro, un documentario, un disco fitto di collaborazioni... Il formato dipenderà dalla fisionomia che avranno preso gli incontri.

E qui entra in ballo il crowdfunding. Tutto questo è autofinanziato.

Con i concerti che riuscirò a realizzare nel corso del viaggio, certamente. Che di questi tempi, purtroppo è sempre meno una garanzia. Ma da buon artista di strada, mai sottovalutare l'importanza del cappello!

Il crowdfunding è il nostro cappello virtuale.

Certo muovendosi in bicicletta le spese sono ridotte al minimo, ma la sicurezza è necessaria per garantire un lavoro con la giusta qualità.

Ecco, questa è la storia. Vi interessa? Volete farne parte?

Volete saperne di più? Siamo qui apposta :-)

Grazie!