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Agire alla frontiera. Dinanzi alla condizione dei migranti in Libia
Reacting at the border. In light of condition of migrants in Libya
Agir à la frontière. Face à la situation des migrants en Libye
Actuar en la frontera. Frente a la condición de los migrantes en Libia
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Version française
Version en español
In un luogo di frontiera, tra la Tunisia e la Libia, una frontiera cruciale per le politiche di esternalizzazione e militarizzazione delle frontiere dell’Unione europea con il loro portato di morte e invivibilità, stiamo cercando di aprire uno spazio di azione politica dal basso che preveda pratiche di esistenza, anche economica, alternative tanto alle logiche di sfruttamento neo-liberale quanto all’accoglienza-prigione che l’Unione europea riserva ai migranti.
In particolar modo, la nostra azione si colloca a Zarzis nel governatorato di Medenine, una città sulla costa tunisina vicina alla frontiera con la Libia, luogo di arrivo di migranti in fuga dalla Libia, luogo di partenza di molti giovani tunisini, luogo di ritrovamento di naufraghi da parte dei pescatori.
Chi siamo
Il gruppo EuropeZarzisAfrique è nato discutendo a Zarzis su come si potessero individuare delle azioni politiche di fronte alla mostruosità della condizione dei migranti in Libia ed è composto da alcun* abitanti di Zarzis e di varie città italiane, in contatto con alcun* migranti sub-saharian* scappat* dalla Libia e ora presenti nel governatorato di Medenine e a Zarzis. Partendo dall’impulso dato dal gruppo informale e al fine di concretizzare azioni effettive e immediate a favore dei migranti di origine subsahariana in fuga dalla Libia già presenti a Zarzis, abbiamo costituito l’Associazione ZEA in Tunisia e il comitato ZEA in Italia.
Le nostre azioni
I progetti che qui vi presentiamo fanno parte di un percorso più ampio di cui rappresentano una delle prime tappe. Il nostro obiettivo principale in questa prima fase è di avviare nella città di Zarzis e nei dintorni tre attività di sussistenza economica che offriranno possibilità di formazione e di lavoro ad alcun* migrant*, ma anche ad alcun* giovani disoccupat* di Zarzis, nel tentativo di dar luogo a uno spazio di esistenza, di immaginazione, di collettività del tutto autonomo e alternativo alle logiche di morte delle politiche migratorie dell’Unione europea.
Per questo apriamo ora una raccolta fondi a cui vi chiediamo di partecipare. Qualsiasi somma, grande o piccola, contribuirà alla realizzazione del progetto!
Gruppo informale EuropeZarzisAfrique, Associazione ZEA Tunisia, Comitato ZEA Italia.
Coordinate bancarie per i versamenti:
Banca: Banca Etica
Conto intestato a: ZEA Zarzis Europe Afrique
IBAN: IT12V0501801600000016834855
BIC: CCRTIT2T84A
Causale: Zarzis
Attività 1 “Raccolta della plastica”:
Ogni anno in Tunisia si utilizza un miliardo di sacchetti di plastica e si generano così 10.000 tonnellate di rifiuti che causano enormi danni all'ambiente. Ci proponiamo di organizzare un gruppo di raccolta dei rifiuti di plastica e delle migliaia di sacchetti che ricoprono i prati, le spiagge e i campi di Zarzis per rivenderli al mercato del riciclo attivo in Tunisia. Una volta l’attività avviata, la vendita della plastica raccolta dovrebbe generare un guadagno per la sussistenza economica di 5 persone.
Con la raccolta fondi il nostro proposito è di fornire il mezzo necessario per l’attività e l’equipaggiamento idoneo per i lavoratori per tutelare la loro salute. Si stima che dopo 3 mesi dall’avvio questa attività dovrebbe essere autosufficiente.
Attività 2 “Laboratorio di ceramica”:
Le ceramiche tunisine sono a tutt’oggi di particolare interesse storico-artistico ed estetico, elemento di continuità culturale tra tradizione e contemporaneità. La nostra idea è di coinvolgere nel progetto alcune donne migranti e alcune donne tunisine per un periodo di formazione di alcuni mesi, in un ambiente piacevole e accogliente dotato di un forno a gas da costruire, per provare a inventare poi, nella lavorazione di alcuni oggetti d’uso comune, forme di intreccio tra i motivi della tradizione tunisina e quelli provenienti da altre tradizioni. Nel nostro gruppo ci sono due esperti, Farouk Ben Lhiba e Monica Scafati, che in modi diversi, in Tunisia e in Italia, hanno lavorato a lungo nel campo della ceramica. Quando il periodo di formazione sarà terminato, la vendita degli oggetti ideati sarà proposta a un mercato alternativo rispetto a quello più propriamente commerciale, come ad esempio quello del mondo associativo europeo e dei luoghi di ritrovo ad esso legati.
Attività 3 “Pesca dei granchi”:
Da qualche anno, come in altre acque del Mediterraneo centrale, anche al largo delle coste tunisine si riscontra una grande presenza di granchi blu, specie aliena rispetto a quello specifico ecosistema che rischia di creare molti scompensi. I granchi però vengono pescati e rivenduti sul mercato internazionale e ultimamente hanno costituito una risorsa per il mercato ittico tunisino. Si tratta di un progetto di facile realizzazione, da subito redditizio per i lavoratori ed è soprattutto per questo motivo che abbiamo pensato di farlo partire tra le attività iniziali. Una volta l’attività avviata, la vendita dei granchi pescati dovrebbe generare un guadagno per le 6 persone coinvolte nella pesca. La raccolta fondi è necessaria per permettere di comperare due piccole imbarcazioni e l’equipaggiamento necessario per i lavoratori. Si stima che dopo un mese dall’avvio questa attività dovrebbe essere autosufficiente.
http://europezarzisafrique.org/agire-alla-frontiera-dinanzi-alla-condizione-dei-migranti-in-libia/