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(english version on the bottom)
La vita lo ha messo in ginocchio più volte ma si è sempre rialzato.
Questa volta è stanco. Stanco di lottare contro tutto e tutti. Stanco di lavorare 12 ore al giorno senza riuscire a fare altro che sopravvivere.
“Mi hanno rubato tutto, tutta l’attrezzatura. Non posso più lavorare. Sono rovinato. Questa volta è troppo. Non ce la faccio più.”
Mio padre ci ha chiamato piangendo dal treno. Alla fermata Roma Termini dei delinquenti gli hanno rubato computer, telecamere, obiettivi. Tutto.
La sua vita è sempre stata difficile.
Nessun aiuto economico purtroppo da una famiglia che ha sempre faticato per arrivare a fine mese. A 25 anni va a lavorare in un cantiere vicino a Chernobyl l’anno dopo l’esplosione della centrale nucleare. Pagavano bene perché i rischi erano tanti: nessun sistema di sicurezza sul lavoro e l’acqua così radioattiva che si poteva usare solo quella portata dalle cisterne.
Ma ora ha i soldi per comprare le prime macchine fotografiche, obiettivi, cavalletti. Tornato in Italia (con 15 chili in meno) inizia la gavetta con fotografi affermati: anni a portare attrezzature pesanti, orari massacranti sempre in piedi e paghe da fame.
Ma impara il mestiere. Insegue il suo sogno. Ogni guadagno sempre investito in attrezzatura. Perché: “prima o poi il vento deve cambiare, non può andare sempre così.”
E invece la vita per lui è sempre più difficile.
Ora ha 30 anni: Un incidente in moto lo lascia invalido alla mano destra. Per un anno subisce operazioni e fisioterapia senza poter lavorare. Inizia a soffrire di depressione, si sente finito, inutile. Per chi gli vuole bene un periodo con la paura continua che si arrenda e decida di farla finita.
Quando i medici gli danno l’ok, riprende a lavorare con le tre dita ancora funzionanti. Ma il giro di clienti che si era costruito non c’è più. Si rialza e ricomincia a fare l’assistente nonostante il suo handicap.
Con i soldi dell’incidente si compra un piccolo studio tutto suo dove lavora notte e giorno e un monolocale in una casa di ringhiera.
È bravo. Lo apprezzano e ha finalmente qualche grande soddisfazione lavorativa. A 40 anni il destino si accanisce ancora contro di lui. Il monolocale va a fuoco. Non si salva niente. Di nuovo disperato e con la voglia di arrendersi. Ma ancora una volta resiste pensando a me.
Anni e anni di lavoro senza mai un giorno di ferie. Fa tutto: trasporta, monta i set, crea, si occupa della post produzione, tutto sempre da solo.
E finalmente cambia qualcosa. A 57 anni gira un film che viene apprezzato e venduto all’estero. Forse nel 2023 arriverà una percentuale sui guadagni. Adesso è più ottimista. Finalmente qualcosa sta per cambiare davvero. Continua a lavorare con più fiducia nella vita.
Luglio 2022. Mio padre viene chiamato a Napoli a girare un altro film. È contento ed emozionato. È una grande soddisfazione per lui. Al momento della partenza carica ben 9 borse di attrezzatura in treno e parte per Napoli. Il film ovviamente è autoprodotto. Si spera che piaccia e si venda ma per ora niente soldi, quindi non ha nessuno ad aiutarlo.
Settimane massacranti a 40 gradi portando luci, cavalletti, batterie da un set all’altro. Ha persino un incidente e finisce in ospedale uscendo dopo una tac e 4 punti in testa. Nonostante tutto non si ferma e continua le riprese. Resiste sperando che grazie a questo nuovo lavoro sia la svolta. Che “qualcosa cambi”.
E poi finalmente le riprese finiscono e il 7 agosto torna a Milano. Cerca di stare attento ma è solo con 9 borse. Ed è stanco. Nella distrazione di un attimo sul treno del ritorno gli rubano le 3 borse più importanti con dentro tutto. Tutto. Ora non ha più niente.
Tutto quello che aveva era in quelle borse. Telecamere, computer, obiettivi. Ogni suo guadagno investito. Oltre 15.000 euro di attrezzatura per le riprese e le lavorazioni successive. Tutta la sua vita.
Chi le ha rubate forse non si è reso conto che gli ha rovinato l'esistenza. Ha creato un danno enorme a una persona che ha ricevuto fin troppe batoste nella vita. Ci siamo rivolti alle forze dell’ordine sporgendo denuncia, ma non ci hanno dato speranze.
Ora ha bisogno di aiuto per ricominciare. Da solo non ce la può fare. Non più. Ha ricominciato troppe volte dopo incidenti e fallimenti e ora ha 58 anni. È stanco di lottare contro un destino che sembra accanirsi contro di lui.
Qualunque aiuto anche piccolo è fondamentale per dargli una possibilità di riprendere di nuovo in mano la sua vita.
Serve tutta la collaborazione possibile per dimostrargli che questa volta non è solo e che qualcuno lo aiuterà a rialzarsi. Il vostro supporto servirà a permettergli di ricominciare. IN CONCRETO a ricomprare tutta l’attrezzatura rubata: una telecamera professionale, computer per elaborare riprese e fotografie, monitor della telecamera, luci, batterie, borse, microfoni professionali, radiomicrofoni, filtri, hard disk, chiavette, schede SDI, cavi.
Scegliete il contributo che preferite tutto aiuterà mio papà a rialzarsi
AGGIORNAMENTO 13 AGOSTO.
Vorrei ringraziare tutti per la solidarietà dimostrata. Oggi (13 agosto) siamo arrivati a 8000 euro tra donati e promessi.
Abbiamo superato la metà del danno che ha subito. Grazie a questi aiuti mio papà può già ricomprare LA telecamera e un computer.
Vi chiedo ancora il favore di condividere la sua storia per cercare di riuscire a comprare anche gli altri pezzi (come il microfono professionale e il monitor per la telecamera e tutte le altre cose come hard disk batterie luci ecc).
Grazie infinite a tutti. Se questo ferragosto sarà un weekend sereno lo dobbiamo solo a voi. GRAZIE.
ENGLISH VERSION
HELP MY FATHER TAKE HIS LIFE BACK
Life brought him to his knees many times but he always got back up.
This time though, he’s tired. Tired of fighting against life itself. Tired of working 12 hours a day not being able to do anything but surviving.
“They stole everything, all the equipment. I can’t work anymore. I’m completely ruined. This time is too much. I can’t take it anymore.”
My father called us from the train crying his heart out, desperate. In Rome (at the train station Roma Termini) some criminals stole his computers, video cameras, lenses. Everything.
His life was never easy.
Unfortunately he could never get any financial support from his family who has always struggled to make ends meet.
At 25 he goes to a building site near Chernobyl, the year after the explosion of the nuclear power plant. The pay is good because of all the risks: no security systems on the workplace, the water was so radioactive that it was only possible to drink the one from the tanks.
At this point he finally has the money to buy cameras, lenses, tripods.
He goes back to Italy (he lost 33lbs while in Ukraine), he now is an apprentice with established photographers: years and years of carrying extremely heavy equipment, working way too many hours a day, minimum wage (or less).
But he keeps going. He’s learning how to do the job. He’s following his dreams. Every earning is spent in equipment. Because: “sooner or later something has to change. It can’t always be like this.”
Life gets harder and harder for him instead.
At 30 years old an accident leaves him injured in his hand. For a year he has to undergo surgery many times and do physiotherapy without being able to work whatsoever. He starts to suffer from depression, he feels empty, useless. Everyone around him who cares for him is afraid that this time he will surrender and take his own life.
When doctors let him, he goes back to work with the three working fingers left in that hand.
But all of his connections and clients are gone. In spite of everything: his disability and all that he’s lost he goes back to being an apprentice.
With the insurance money he buys a small studio for himself where he works day and night and a room in a public housing.
He’s good. Clients and other artists appreciate him and finally he has some satisfactions on the workplace. When he’s 40, fate rages again against him. The room he bought himself catches fire. There’s nothing left. He’s desperate once again and wants to give up. But he has to resist because of me.
Years of work non stop. He does everything: carries and sets up all the equipment (which is very heavy) all by himself, he takes care of the creative part but of the post production as well. Alone.
Finally things seem to go better. At 57 he shoot a film which is sold and appreciated outside of Italy. Maybe in 2023 he will receive a percentage of the earnings. Now he’s more optimist. He feels like something is about to change and has more faith in life.
July 2022. My father has to go to Naples to shoot the sequel of the film.
He’s happy and excited. It’s a great accomplishment for him. At the departure he loads into the train 9 very big and heavy bags of equipment and leaves for Naples. The movie is obviously self produced. The director, my father and all the people working at this film hope that it is appreciated and sold but for now there’s no money available so he has nobody to help him whatsoever.
He lives weeks in awful conditions: 104°F, carrying lights, tripods, batteries from a set to another. He even has an accident and ends up in the hospital and is given 4 stitches. He doesn’t give up and keeps on going with the movie in hopes that this work will be a turning point for him. That something changes.
Finally the shootings get to an end and he’s free to go back home on the 7th of August. He tries to be cautious but he’s tired and he’s alone with those 9 bags. In the bat of an eye, a moment of distraction, some delinquents steal him three bags. Those three bags where exactly the ones with the most expensive equipment. They had everything in them. Everything. Nothing left.
Everything that he had was in that bags. Cameras, computers, lenses. Each and every earning he ever got. Over 15.000€ (over 19.730CAD/15.300USD/12.700£) for the shootings and following processing. All of his life.
Maybe who stole those three bags doesn’t realize the damage they’ve done, they ruined his life and created an immeasurable pain and despair in the life of a person who has received way too many hard knocks. We contacted the police as soon as possible and pressed charges but it wasn’t helpful at all.
He now needs to get back on track. He can’t do it by himself this time. Not anymore. After all these failures and accidents he tried to start again from zero too many times, he’s now 58. He’s tired of fighting against a faith that seems to come after him.
Any help, even a small one, is necessary to give him the chance to take his life back.
We need all possible collaboration to show him that this time he’s not alone and that somebody will help him not to give up. Your support will help him to start again. CONCRETELY to buy his stolen equipment back: a professional video camera, computers to work on shootings and photos, monitors, lights, batteries, bags, professional microphones, radiomicrophones, filters, hard disks, USB sticks, SDI cards, cables.
Choose the contribute you prefer anything will help my father take his life back.