Annick. Per il diritto all'unità familiare

Melting Pot ODV Human rights

The story

Il 28 novembre 2022 Annick Mireille Blandine muore a Dicomaro (Firenze) mentre è in corso la procedura per il ricongiungimento familiare dei due figli residenti in Costa D’Avorio. La donna non vedeva i figli da 8 anni ed era in attesa da oltre un anno del nulla osta per il loro ingresso in Italia.

Per Annick e per le tante persone straniere e/o titolari di protezione internazionale che sono in attesa di poter vivere insieme ai propri affetti, l’associazione Melting Pot OdV in collaborazione con il Circolo Arci Pietralata e il supporto dei legali dell’Associazione Spazi Circolari, ha attivato un progetto per garantire e migliorare l’accesso a questo diritto fondamentale. Il procedimento per il ricongiungimento dovrebbe durare un massimo di 120 giorni ed invece, nella prassi, dura anche due anni.

Sulla base dell’esperienza maturata nel corso dell’anno dai nostri sportelli attivati nelle città di Padova, Roma, Napoli e online, abbiamo riscontrato i maggiori ritardi e disservizi nella parte di procedura relativa alle Ambasciate italiane che dovrebbero rilasciare i visti di ingresso.

Farhad attende da 2 anni che suo figlio lo raggiunga dal Pakistan; la moglie di Ibrahima è in attesa da oltre un anno di fissare l’appuntamento all’Ambasciata di Dakar; Mohammed, che ha ottenuto la cittadinanza italiana, vorrebbe portare in Italia i genitori anziani e prendersi cura di loro, ma l’Ambasciata non risponde.

Come loro, troppe persone e i loro familiari sono bloccati in un limbo estenuante.

Questa inefficienza, inoltre, comporta il proliferare di faccendieri che nei paesi di origine dei richiedenti chiedono dai 2mila ai 10mila euro per procurare un appuntamento in Ambasciata. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) spesso si difende sostenendo di aver appaltato i servizi ad agenzie esterne, dimenticando che responsabile del procedimento resta sempre e solo l’Ambasciata e quindi il Ministero stesso cui fa capo.

Abbiamo già avviato una diffida nei loro confronti e stiamo per presentare un'interrogazione parlamentare: ora vogliamo implementare l’azione legale e i contenziosi strategici.

Con il vostro sostegno vogliamo continuare a fornire consulenza e assistenza legale gratuita ad altre donne e uomini che per le prassi illegittime della Pubblica Amministrazione si trovano costrette a subire una burocrazia cieca e insensibile.

Vogliamo sbrogliare la matassa che rende tortuoso e denso di ostacoli un canale sicuro di ingresso e soggiorno regolare dei familiari in Italia.

Con il vostro sostegno vogliamo dare la possibilità ad altre persone che qui risiedono da anni di veder crescere i propri figli in Italia, di festeggiare insieme i compleanni ed essere presenti nelle tappe importanti della vita, di vivere non più distanti ma sotto un unico tetto.

Con il vostro sostegno vogliamo porre fine a queste ingiustizie che di fatto privano le persone di un diritto costituzionale, protetto anche dalla Direttiva 2003/86/CE relativa al diritto al ricongiungimento familiare e dall’art. 8 CEDU.

Con il vostro sostegno vogliamo continuare a lottare per contrastare le barriere burocratiche e perché si allarghino le maglie di una normativa sul ricongiungimento e l’unità familiare dai requisiti ancora troppo restrittivi.

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Info: annick@meltingpot.org