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Sosteniamo e riteniamo che l'ammissione della istanza di chiamata in causa dei responsabili civili (le banche depositarie) nel procedimento penale cosiddetto "Venice-Gaiatto" pendente avanti al Tribunale di Pordenone, rappresenti l' unica reale possibilità per ogni parte offesa, di ottenere risarcimento e Giustizia. Le parti offese credono nella Giustizia e vorremmo che il Tribunale di Pordenone facesse sentire tutte le parti civili costituite come cittadini italiani e cittadini europei. In effetti le direttive europee, non ultima la direttiva di Giugno 2019 in ambito bancario, specifica e ri- sottolinea l’importanza e la centralità della attività delle banche in Europa e la centralità della lotta al crimine transfrontaliero spesso commesso proprio a causa della scarsa applicazione delle norme bancarie, nazionali ed europee. Le direttive ed i regolamenti europei non devono e non dovrebbero rimanere meri principi ma devono e dovrebbero essere applicati nella loro vera dimensione: la tutela del credito e la tutela del debole.
In Europa cosi come in Italia, per prelevare 3000 euro esistono normative che rendono difficoltosa la semplice operazione; in Italia così come in Europa il soggetto che chiede di aprire un conto corrente presso un qualsiasi istituto di credito deve essere BENE IDENTIFICATO; l’iban del conto corrente deve corrispondere al soggetto che ha aperto il conto.
Chiediamo con la presente sottoscrizione di dare la possibilità a TUTTE le parti lese di far valere il diritto al risarcimento dei danni subiti nell’ambito del cosiddetto processo Venice.
CHIEDIAMO A TUTTE LE PARTI LESE, assistite da qualunque professionista di aderire firmando, crediamo nella condivisione e nel principio che l'unione fa la forza. CHIEDIAMO AI PROFESSIONISTI STESSI DI FIRMARE, ai GIORNALISTI nel solo pieno interesse disinteressato dei truffati.