BIVACCO SALVASERA

Salvasera General

The story

Per Sara

Nel luglio del 2017 abbiamo perso Sara. Abbiamo, perché questa è una perdita da declinare al plurale. Chiunque chieda alla sua famiglia, agli amici, ai colleghi e alle tante persone che hanno conosciuto Sara, quale fosse una sua qualità, fra le tante molti pronuncerebbero la parola accoglienza. Ed è una parola che ben la descrive, perché lei aveva la straordinaria capacità di abbracciare chiunque, metaforicamente e non, e ogni abbraccio era pieno di dolcezza.

Sara era nata a Verzuolo, un piccolo comune della provincia di Cuneo, ai piedi di quelle valli che è sempre tornata a percorrere a piedi e abbracciare con gli occhi. E alla montagna è sempre rimasta legata da un’affinità o forse più da un innato e autentico sentimento di amore.

L’idea

L'idea di donare un bivacco all'alta montagna e intitolarlo a Sara porta con sé molte delle sue caratteristiche. L’accoglienza, il senso di ospitalità, l’ascolto e il conforto. Un bivacco è un luogo di raccoglimento, in cui ascoltare e ascoltarsi, un riparo e un ristoro per chi ha affrontato la salita di una montagna. Proprio nella sua funzione primaria di sollievo e rifugio, è un luogo che assomiglia a Sara.

Crediamo che possa servire da appoggio o stallo per le persone che abitualmente percorrono le montagne della Val Pellice e per chi ha amato Sara, per trovarla in uno dei luoghi che amava lei. In Val Pellice, metaforicamente a metà strada tra Verzuolo e Torino, tra le radici di Sara e il posto in cui aveva scelto di vivere.

Il luogo

Il Monte Palavas, che si eleva fino a 2929 mt di altezza, è una montagna delle Alpi Cozie lungo la linea di confine tra l'Italia e la Francia. Si trova tra il colle della Croce ed il colle dell'Urina.

L’itinerario che porta al Colletto del Palavas dal versante italiano, immerso in un affascinante contesto ambientale, inizia dolce con una moderata salita in mezzo ai larici e prosegue con un ultimo tratto più duro che porta a raggiunge un bellissimo pianoro alla base dei torrioni del Palavas. Il Colletto è anche facilmente raggiungibile dalla Francia sia direttamente da Ristolas e La Montà, sia da Abries e Valpreveyre attraverso la colletta di Jilly e/o il colle dell’Urina.

Ed è qui, al Colletto del Palavas (2610 mt), in una posizione privilegiata dal punto di vista paesaggistico, da cui si gode una splendida vista del Monviso, che sarà posizionato il bivacco.

Un luogo lontano dalle rotte più battute, anche per la mancanza fino ad ora di un punto di appoggio, che accoglierà una struttura non invasiva realizzata con il minimo impatto ambientale.

Il progetto

Si tratta di un padiglione 4 x 4 x 4 mt (h) con struttura in abete lamellare. Il rivestimento esterno e’ in acciaio corten in modo da limitare l’impatto paesaggistico del manufatto. Il bivacco poggia su due travi d’acciaio fissate alla roccia. Lo spazio interno prevede 8 posti letto disposti su due livelli e uno spazio più “conviviale” con panche e tavoli. Una grande finestra angolare illumina lo spazio, connette con il paesaggio esterno e rinforza l’idea di un luogo che sia qualcosa di piu’ di un semplice “dormitorio” ad alta quota.

Chi siamo

Siamo gli amici, i colleghi, i conoscenti, la famiglia di Sara. Da dicembre riuniti nell’Associazione “Salvasera”. Ma siamo anche tutti coloro che amano la montagna, che credono nel progetto e che ne sono stati contagiati, perché, come noi, sono certi che l’amore non finisce.

Impiego dei fondi raccolti

I fondi raccolti verranno utilizzati per la costruzione del bivacco (realizzato da "L'Artigiano Del Rustico Di Boerio Giuseppe & C. S.N.C." di Sampeyre), per il suo trasporto in elicottero e per il suo montaggio in quota.

 

 

Pour Sara

Au mois de Juillet 2017, nous avons perdu Sara.

« Nous » car cette perte-là, plus que d’autres, doit être déclinée au pluriel.

Si on demandait à sa famille, ses amis, ses collègues et aux nombreuses personnes proches de Sara ses qualités les plus précieuses, beaucoup d’entre elles répondraient : son accueil. Et celle-là est une qualité qui la décrit parfaitement parce qu’elle avait une capacité extraordinaire à doucement embrasser les gens, de façon métaphorique ou non.

Née à Verzuolo aux pieds de ces vallées, Sara y est toujours revenue pour marcher et admirer sa montagne. Elle est toujours restée attachée à cette montagne car elle y retrouvait authenticité et réflexion.

L’idée

L'idée de construire un bivouac au nom de Sara sur la haute montagne englobe bon nombre de ses caractéristiques : accueil, hospitalité, écoute et réconfort. Un bivouac est un lieu de recueillement idéal pour écouter et s’écouter, un abri pour ceux qui ont fait face à l'ascension d'une montagne.

Précisément dans sa fonction première de secours et de refuge, un bivouac est un lieu qui ressemble à Sara.

Nous espérons que ce site puisse être surtout un abri utile pour tous ceux qui randonnent régulièrement dans les montagnes de la Vallée Pellice mais aussi l’occasion pour ceux qui aimaient Sara, de la trouver dans l'un des endroits qu'elle aimait. D’ailleurs, la Vallé Pellice est placée à mi-chemin entre Verzuolo et Torino, entre ses racines et le lieu où elle avait choisi de vivre.

Le lieu

Le mont Palvas, qui s’élève jusqu’à 2929 m d’altitude, fait partie des Alpes Cozie, le long de la frontière entre l'Italie et la France. Il est situé entre le Colle de la Croce et la colline d'Urina.

L'itinéraire qui mène du côté italien au Colletto du Palavas, plongé dans un contexte environnemental fascinant, commence doucement par une montée modérée à travers les mélèzes et se poursuit par un dernier tronçon plus difficile menant à un magnifique plateau au pied des tours du Palavas. Le Colletto est également facilement accessible depuis la France, soit directement depuis Ristolas et La Montà, soit depuis Abries et Valpréveyre via le colle Jilly et / ou la colline d'Urina.

Et c'est ici, au Colletto del Palavas (2610 m), dans une position privilégiée du point de vue du paysage, d'où on peut profiter d'une vue splendide sur le Monviso, qui sera positionné sur le bivouac.

Un lieu éloigné des routes les plus empruntées, en raison également de l’absence de point d’appui, qui accueillera une structure non invasive construite avec un impact minimal sur l’environnement.

Le projet

Il s’agit d’un pavillon 4m x 4m x 4m (h) avec structure en sapin lamellaire. Le revêtement extérieur est en acier corten afin de limiter l'impact sur le paysage. Le bivouac repose sur deux poutres en acier fixées au rocher. L'espace intérieur dispose de 8 lits sur deux niveaux et d'un espace plus "convivial" avec banquettes et tables. Une grande fenêtre d'angle illumine l'espace, relie le paysage extérieur et renforce l'idée d'un lieu qui est plus qu'un simple "dortoir" de haute altitude.

Qui sommes nous

Nous sommes les amis, les collègues, les connaissances et la famille de Sara, réunis dans l'association "Salvasera" depuis décembre. Mais nous sommes aussi tous ceux qui aiment la montagne, qui croient au projet et qui en ont été contaminés, car, comme nous, ils sont certains que l’amour ne se termine pas.