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In queste settimane di pandemia globale a causa del Coronavirus, e delle relative misure emergenziali decretate dal Governo italiano di restrizione e di sospensione o modifica dalle regolari attività (scuola, molti tipi di lavoro, occasioni di socialità), prese per contenere e limitare i rischi di un contagio rapido e di massa, come associazione chi rom e...chi no, da 20 anni attiva sul territorio di Scampia, area nord di Napoli, insieme alla rete di associazioni del quartiere, i volontari, i padri Gesuiti, i fratelli Lasalliani, le Suore della Provvidenza e con il Comitato Abitare Cupa Perillo, a contatto con le fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare le comunità rom residenti nei campi, vittime di sistematiche discriminazioni e violazioni dei diritti umani, e comunità italiane residenti nei rioni popolari, in particolare bambini, giovani e donne, colpiti da una cronica disoccupazione e normalmente esclusi dai circuiti lavorativi e sociali, facciamo un richiamo alla responsabilità collettiva per creare una rete di solidarietà che si occupi di chi vive ai margini, in baracca, in luoghi remoti e fuori dall'orbita di azione istituzionale, anche e soprattutto durante una crisi mai vista prima, che esaspera isolamento e povertà. Le gravi percentuali di disoccupazione, nel sud Italia e in particolare nelle sue periferie, genera economie informali per garantire la sopravvivenza di ampie fasce di popolazione, che sono in questo momento escluse dalle misure di sostegno dei decreti governativi e che hanno bisogno, come noi tutti, di tutto, beni alimentari, medicine, e anche supporto morale. Come cittadini e attivisti richiamiamo l'attenzione e le sensibilità di tutti e di ciascuno per sostenere in questo momento preciso quanti vivono sulla soglia della sopravvivenza e rischiano di non farcela. Come rete del territorio, abbiamo lanciato alcune settimane fa una raccolta fondi indirizzati per il sostentamento e usati per l'acquisto di beni di prima necessità per garantire la sopravvivenza per le comunità del territorio dell'area nord di Napoli, Scampia in particolare. Grazie ai contributi di moltissimi donatori, siamo riusciti a raggiunere circa 1000 persone, con una altissima percentuale di minori e giovani. Comincia la terza settimana di distribuzione. Sono state settimane dure che ci hanno visti far fronte alle tante telefonate arrivate al nostro centralino e al furto del furgone del Giardino dei mille colori. Furgone con il quale non solo si faceva la spesa per le famiglie colpite dall’#emergenza, ma che portava i bambini e le bambine del Giardino di “Suor Eduarda” oltre i confini del quartiere. Al centralino, voci affrante. Su WhatsApp messaggi di testo come grida di disperazione. Nel frattempo, mentre come formiche operaie mettevamo in moto la nostra organizzazione, giunge la notizia del nuovo provvedimento: 400 milioni che il governo destinerà soprattutto in alimenti e buoni pasto per i più bisognosi.
Purtroppo sappiamo già che ci sarà sempre qualcun@ che resterà esclus@ anche stavolta e che la lentezza della macchina istituzionale non consente la sopravvivenza quotidiana.E’ per questo che continua la nostra raccolta fondi grazie alla quale 1000 persone mangiano tutti i giorni dall'inizio della pandemia e del lock down.E’ per questo che vi chiediamo ancora di sostenerci.Ora più che mai è necessario essere COMUNITA’ RESISTENTE.