Difendi un bene comune: dona per la casa delle donne

CASA DELLE DONNE DI VIAREGGIO Human rights

The story

Aiutaci a tutelare la sede storica della Casa delle Donne di Viareggio, inserita nell’elenco degli immobili comunali alienabili nel 2019. La sede della Casa delle Donne è da considerarsi un bene comune per il ruolo sociale che ha svolto e continua a svolgere nel corso della sua lunga storia: 23 anni di impegno per promuovere la cultura della differenza di genere contro la logica della violenza sulle donne. Col tempo questa sede è diventata il punto di riferimento della Versilia grazie all’unico Centro antiviolenza attivo sul territorio e, per questo, vorremmo che restasse dov’è e rimanesse tale.

Dona per sostenere la nostra causa!

Perché questa raccolta fondi?

L’obiettivo è difendere un bene comune garantendo la sede alla Casa delle donne di Viareggio. Solo la conferma di una sede, in un clima di certezza e armonia, può salvaguardare il ruolo sociale della Casa delle donne e assicurare un adeguato sostegno alle donne che subiscono violenza sul territorio della Versilia.

Nel marzo 2018, infatti, la Giunta Comunale di Viareggio ha approvato l’inserimento della sede della Casa delle donne nella lista degli immobili alienabili.

Nonostante la nostra accesa protesta, la raccolta di 41.000 firme (link a change.org) e la presentazione di una mozione (16 novembre 2018) per recedere dalla vendita dell’immobile che ospita la Casa delle Donne e il Centro antiviolenza L’Una per l’Altra, l’Amministrazione non ha ancora presentato alternative per la sede e ha confermato l’inserimento dell’immobile nella lista dei beni alienabili per il 2019. In realtà, il Comune di Viareggio fornisce in comodato d’uso la sede alla Casa delle Donne ma non concede alcun tipo di finanziamento.

Il lavoro volontario svolto dal personale specializzato all’interno della Casa delle Donne e del Centro Antiviolenza L’una per l’altra è stato valutato da tecnici tributaristi ammontare a oltre €133.000 annui.

Delle numerose spese che affrontiamo per la gestione e le attività ordinarie (come la segreteria, la comunicazione, i corsi di formazione per le operatrici, la formazione nelle scuole, i gruppi di autoaiuto, l’inserimento lavorativo, le utenze) solo una minima parte (il 5% circa) è rimborsata dalla legge 119 Stato/Regione.

Inoltre, la gestione della Casa Rifugio a indirizzo segreto, aperta nel gennaio 2018, beneficia di un finanziamento della Regione Toscana e delle Società della Salute che, però, non è sufficiente a garantirne il sostentamento.

Che utilizzo sarà fatto dei fondi raccolti?

Con la somma raccolta, la Casa delle Donne e il Centro Antiviolenza L’Una per l’Altra potranno:

  • accedere a una base d’asta nel caso in cui l’Amministrazione Comunale proceda alla vendita dell’immobile;
  • avere le risorse per ristrutturare la sede storica della Casa delle Donne di Viareggio e potenziarne le attività e i servizi senza pesare sul bilancio comunale, nel caso in cui l’Amministrazione rinnovi la convenzione in uso e non proceda con la vendita dell’immobile;
  • acquistare o affittare una nuova sede per via autonoma nel caso in cui l’Amministrazione Comunale non proponga un’alternativa idonea, non sia stato possibile aggiudicarsi l’asta per l’immobile o non sia stato possibile rinnovare la convenzione.

Ricorda che la Casa delle Donne di Viareggio, col suo Centro Antiviolenza L’Una per l’Altra, rappresenta non solo uno spazio fisico, ma un luogo che custodisce una storia fatta di donne, di libertà, di ascolto, di aiuto, di sostegno, di protezione, di rispetto, di cultura e di prevenzione. Tutto questo è linfa e respiro della Casa e la Casa è tutt’uno con la sua sede.

Scopri per chi donerai

Giovanna è vissuta per più di 20 anni con l’uomo che le ha reso la vita un inferno. Ha bussato alla nostra porta solo dopo che i figli le hanno detto che doveva reagire: aveva paura che nessuno avrebbe creduto al racconto di una vita di vessazioni. Ma la Casa delle Donne, le avvocate e il Maresciallo dei Carabinieri le hanno creduto. Oggi Giovanna non è più sola e il suo maltrattante aspetta di essere giudicato dalla giustizia.

Andrea è un bambino ed è fuggito con la mamma da una vita di violenza e da un uomo che nessuno vorrebbe come padre. Entrambi sono stati accolti nella Casa Rifugio a indirizzo segreto e, con l’aiuto delle operatrici, possono progettare una nuova vita di libertà. Andrea, ora, finalmente sorride.

Carmen pensava di morire. Più di una volta, l’uomo che aveva giurato davanti a Dio di amarla e rispettarla, l’aveva lasciata agonizzante a terra. Quanta sofferenza una donna può sopportare prima di riuscire a scappare! Da allora Carmen è stata accolta nella nostra Casa Rifugio a indirizzo segreto e finalmente ha capito di essere una donna forte, piena di qualità e con un futuro da vivere, libera dalla paura e dalla violenza.

Ilenya è arrivata alla Casa delle Donne accompagnata da un’amica perché parlava un italiano stentato. Dopo aver frequentato il corso di italiano per donne straniere si è appassionata alle attività della nostra Associazione e ha frequentato il corso per Operatrice di accoglienza. Oggi potete trovarla al Centro Antiviolenza impegnata ogni giorno dalla parte delle donne.

Irina è nata in Ucraina. Dieci anni fa, come tante, è venuta in Italia per cercare lavoro e un’altra vita. Come tante ha fatto la badante, ma non si è fermata. Per caso da un’amica ha saputo che alla Casa delle Donne c’era un corso di italiano gratuito pensato per donne migranti e l’ha frequentato per due anni. Irina. ha imparato a parlare bene l’italiano e a scriverlo correttamente, ma soprattutto ha trovato accoglienza e ha creato un legame forte sia con le insegnanti del corso, sia con le altre donne. Nel frattempo ha cominciato a lavorare alla reception di un albergo e piano piano è diventata direttrice di sala.

Con la tua donazione tante altre donne e i loro figli/-e potranno scegliere un futuro migliore. Grazie!

I nomi delle vittime di violenza sono di fantasia ma le testimonianze sono reali.

 

 

CHI SIAMO

 

L’attività della Casa delle donne di Viareggio

La Casa delle Donne di Viareggio, da quando è nata, nel 1996, svolge un’attività costante contro la violenza sulle donne, diventando centro interculturale sulla differenza di genere, valorizzando la metodologia dell’accoglienza, collaborando con altre Case delle Donne a livello nazionale e internazionale, diffondendo una cultura della pace e della libertà femminile con innumerevoli iniziative territoriali. Tra cui

  • Interventi di sensibilizzazione nelle scuole e sul territorio volti a prevenire il fenomeno della violenza maschile sulle donne;
  • Attività di contrasto alla violenza di genere per far emergere un fenomeno ancora sommerso nel 91% dei casi (secondo l’ISTAT);
  • La nascita e lo sviluppo di una Rete Insieme contro la violenza di cui fanno parte enti e associazioni territoriali, soggetti attivi nel percorso di fuoriuscita dalla violenza delle donne (Codice Rosa, Forze dell’Ordine, Assistenti Sociali, Enti Comunali, ecc);
  • incontri culturali (presentazione di libri, mostre e film, organizzazione di convegni accreditati e dibattiti) su tematiche inerenti il mondo femminile;
  • Corsi di formazione, interna per le operatrici del Centro Antiviolenza, ed esterna per gli operatori e le operatrici delle Associazioni e degli Enti che fanno parte della Rete Insieme contro la violenza.

 

Il Centro Antiviolenza L’Una per l’Altra

L’apertura del Centro nel 2001, ha permesso alla casa delle donne di Viareggio di attivare al suo interno l’unico centro antiviolenza della Versiliacon lo scopo di prevenire, contrastare e rimuovere le cause e gli effetti di ogni forma di violenza maschile sulle donne e sui minori.

 

Dal 2001 il Centro ha accolto circa 2000 donnevittime di violenza e la sua attività si intensifica di anno in anno.

 

Ecco alcuni dati del 2018:

  • donne in carico: 181;
  • nuovi accessi: 145 (il 20% in più del 2017);
  • nazionalità: 116 donne italiane, 29 straniere;
  • fascia d’età prevalente: tra i 40 e i 49 anni (in aumento tra i 18 e 29 anni);
  • tipologia di violenza: multipla (psicologica, fisica, economica, stalking);
  • autori di violenza: prevalentemente partner o ex partner di nazionalità italiana considerati “insospettabili” a livello sociale.

Nei primi due mesi del 2019, gli accessi sono nuovamente aumentati registrando, a fine febbraio, 68 donne in carico tra le quali 3o nuovi accessi in soli due mesi.

Al centro di ogni intervento di L’Una per l’Altra c’è sempre la libera scelta della donna alla quale garantiamo ascolto, accoglienza, riservatezza, anonimato, gratuità, attraverso i servizi di:

  • consulenza telefonica,
  • colloqui individuali di prima accoglienza e di valutazione del rischio,
  • accompagnamento nel percorso di uscita dalla violenza,
  • consulenza psicologica e psicopedagogica,
  • consulenza legale civile e penale,
  • reinserimento socio-lavorativo,
  • gruppo di auto-aiuto,
  • protezione e ospitalità in situazioni di alto rischio presso la Casa Rifugio a indirizzo segreto.

Il lavoro del Centro Antiviolenza L’Una per l’Altra è altamente qualificato, quasi del tutto volontario e ha prodotto un sapere dal quale non è più possibile prescindere in materia di violenza di genere. Un sapere fondato sull’ascolto di tante storie che testimoniano quanto ancora le relazioni tra uomini e donne siano asimmetriche, sbilanciate, impostate su un immaginario maschile nel quale le donne sono oggetti da possedere, controllare e trattenere affermando con violenza il proprio potere.

Il centro antiviolenza L’Una per l’Altra

  • è collegato al numero nazionale ministeriale 1522,
  • fa parte dell’Associazione Nazionale dei Centri Antiviolenza Di.Re (Donne in Rete contro la violenza)
  • fa parte di Tosca (coordinamento toscano Centri Antiviolenza).