Esplora
le cause
Inizia
la tua causa
Le spiagge e la banchina di cala San Basilio, oltre la scogliera ed il banco tufaceo della Gajola, sono ostaggio di una Onlus, liberiamola!
Con la delibera n. 125/2023 si rinnova ancora una volta, senza bando pubblico e senza un processo partecipato e trasparente, l'accordo di collaborazione tra l'AdSP del Mar Tirreno Centrale, il Comune di Napoli e CSI Gaiola onlus per altri due anni; si tratta di un accordo che affida l'ormai ex spiaggia libera attrezzata di cala San Basilio all'associazione Onlus, spiaggia rientrante nel sistema di balneazione del Comune di Napoli fino al marzo 2020; le parti coinvolte si sono limitate ad abrogare l'art. 4 in virtù della cessata emergenza pandemica.
Il Gestore del Parco Sommerso tende ad atteggiarsi a proprietario, nel corso degli anni, ha monopolizzato e alienato la spiaggia di cala San Basilio e al contempo vietato la fruizione della scogliera tufacea antistante gli isolotti della Gajola e delle scogliere calcaree attigue per presunti motivi di tutela e salvaguardia dell'area con orari di godibilità limitati; l'Onlus ha imposto agli altri firmatari dell'accordo la sua volontà tramite svariate lettere di raccomandazione di “personaggi autorevoli” fregandosene delle esigenze del territorio, annientando arbitrariamente i diritti di tutti, impedendo un effettivo godimento del bene comune Gajola da parte degli abitanti e dei visitatori della Città di Napoli.
Le altre parti coinvolte si sono mostrate sorde agli interessi collettivi e disinteressate nel porre in essere tutte le azioni per garantire la piena fruizione pubblica, godibilità e accessibilità della spiaggia e distanti nel risolvere le criticità tecniche, sociali, urbane e ambientali riguardanti l'area; totalmente sottomesse e silenti alla volontà del gestore; rendendo di fatto la Gajola un luogo escludente ed elitario in netto contrasto con i principi costituzionali, sfuggendo alle leggi nazionali, il Cod. della Navigazione, il Cod. Civile e la Convenzione di Aarhus; le istituzioni hanno ignorato le istanze dei comitati procedendo con un affidamento diretto della spiaggia ad un soggetto terzo, privato.
Risulta alquanto anomalo che le scelte gestionali di quel luogo siano affidate all'ente gestore del Parco senza alcuna forma di competizione, inoltre, il parco illegittimamente non prevede la presenza della Commissione di Riserva, ossia l'organo di supporto nella gestione, costituito da rappresentanti delle associazioni e della realtà locale; nello specifico il Comune, sulla base delle sue competenze, dovrebbe porre quale suo obiettivo che il bene sia gestito dall'ente gestore nel rispetto dell'art. 3, comma 2 dello Statuto comunale, che afferma: "il Comune di Napoli, anche al fine di tutelare le generazioni future, riconosce i beni comuni in quanto funzionali all'esercizio dei diritti fondamentali della persona nel suo contesto ecologico e ne garantisce il pieno godimento nell'ambito delle competenze comunali".
Ancora una volta siamo costretti a ricorre al TAR per far valere il diritto al mare; ci siamo rivolti a legali che ci difenderanno gratuitamente, occorrono 5mila euro, chiediamo a chi ci sostiene di condividere con noi l'onere delle spese, ogni piccolo contributo è ben gradito e ricco di significato, ogni iniziativa di sostegno a questa campagna di sottoscrizione è ben accetta, si preferisce l'accredito sul conto corrente oppure donazioni dirette per evitare le commissioni su PayPal; questa raccolta fondi oltre ad avere l'intento di ripristinare la legalità sulla spiaggia di Cala San Basilio, ha un valore fortemente simbolico contro questo nuovo paradigma di fruizione delle spiagge libere di Napoli a numero chiuso, dopo anni di oblìo e di prepotenze sembra che la collettività abbia rinunciato a questi spazi vitali resi inaccessibili da cancelli, catene e lucchetti; è giunta l'ora di invertire la rotta a questa deriva e rivendicare con fermezza i nostri diritti, difendere i nostri spazi ed il nostro benessere psico-fisico; non possiamo essere complici di discriminazioni, esclusioni, emarginazioni e annullamenti dei diritti più elementari; i beni comuni appartengono a tutte e tutti, non hanno padroni e non si toccano. Un mare di grazie per l'attenzione e la sensibilità!
ευπλεα / Gajola libera