Integrazione dei bambini Rom nelle scuole elementari
in collaborazione con FOCUS – Casa Dei Diritti Sociali
e Servizio Civile Nazionale
"Rubano", "sono sporchi", "non si lavano", "girano armati", "vivono in un campo": sono tante le motivazioni che spingono i genitori a essere intimoriti dalla presenza di questi bambini nelle classi dei loro figli.
Eppure si parla sempre di bambini: se si vuole "correggere" qualcosa – educare, scolarizzare, migliorare – è proprio da loro che si dovrebbe partire. E non c'è cosa più importante della scuola.
Noi di Zai Saman ne siamo fermamente convinti, e così anche la scuola elementare che nell'anno appena trascorso ci ha fornito il via libera per iniziare questo fantastico progetto con il campo "Al Karama" di Latina (LT).
Ciò che ci ha stupiti non è stato solamente l'entusiasmo dei piccoli (dai 6 ai 10 anni) che sono stati tutti promossi, ma anche la collaborazione e l'interesse ferreo dei loro genitori, che hanno addirittura nominato un responsabile per comunicare con i nostri Volontari e acquistare il materiale scolastico di cui i loro figli avevano bisogno.
Ma il nostro obiettivo è ancora lungi dall'essere raggiunto: alcuni bambini non hanno ancora trovato l'autonomia e questo lo si deve ancora al forte pregiudizio che aleggia attorno a loro.
Tutto questo è stato possibile grazie all'intervento dei Volontari del Servizio Civile Nazionale che, però, hanno cessato il loro servizio: i bambini si sono affezionati a loro, rischiano un calo drastico di presenze poiché privi del punto di riferimento che avevano trovato – scevro di razzismo e di stereotipi.
Zai Saman vorrebbe offrire una continuità a questi bambini, prorogando l'intervento dei Volontari anche nell'anno avvenire, nella speranza che prima o poi la scuola riconosca l'importanza di questi progetti: i finanziamenti per un realtà piccola ma grande come la nostra sono il fulcro di tutto questo.
Alleghiamo con molto piacere il Comunicato Stampa che racconta quanto accaduto in questi ultimi tempi, nella speranza che qualcuno ci aiuti a finanziare questa nostra... speranza, non solo "progetto".
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INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEI BAMBINI ROM
Si sente parlare spesso delle capacità invidiabili dei bambini di osservare sempre “oltre”, soprattutto per la loro speciale qualità di non vedere differenze alcune. Sono diversità che, crescendo, purtroppo potrebbero assumere sfumature che allontanano dall’arricchimento culturale per alimentare, invece, diffidenza e timore. È stato certamente questo uno dei tanti motivi che hanno spinto i Volontari del Servizio Civile Nazionale di Latina. La loro Associazione, FOCUS-Casa dei Diritti Sociali di Roma, li ha accompagnati verso un percorso molto complesso, ma che di certo non li ha abbattuti nell’intento: integrare i bambini Rom del campo “Al Karama”, nella provincia di Latina, nella scuola elementare dell’Istituto Comprensivo Vito Fabiano, con lo scopo di arricchire il progetto “Nino torna a scuola” al quale loro stessi partecipano dall’inizio del loro percorso. Il progetto, seppur ambizioso, è iniziato i primi di Ottobre e ha trovato la facile collaborazione sia dell’Istituto che degli enti che hanno collaborato allo scopo: il Comune di Latina – che ha messo a disposizione il pullmino per portare i bimbi a scuola – e Zai Saman, la Croce Rossa Italiana, ZOA e Opera Prima (presente tutto l’anno, sino al saggio di fine anno). I primi passi non sono stati affatto semplici, poiché alcuni bambini parlavano raramente e non propriamente l’italiano né erano mai stati educati alla scolarizzazione: stare seduti, imparare a leggere e scrivere o, semplicemente, comprendere un sistema di studio sono cose affatto banali se si pensa all’iperattività a cui questi bambini sono, in un certo senso, abituati. “È stato davvero complicato spiegare che dovevano stare seduti, ma quello che ci ha più sorpreso, lo ammettiamo, è stato che erano davvero entusiasti all’idea di dover andare a scuola. Per loro era una novità ed erano felici di poterla vivere – tanto che non mancavano praticamente mai”, raccontano Sara e Davide. “Lo stesso entusiasmo, tra l’altro, lo abbiamo visto negli sguardi dei genitori che si sono preoccupati del materiale scolastico, delle pagelle e di seguire il rendimento dei propri figli, nominando addirittura un portavoce con il quale siamo rimasti in contatto per tutto l’anno scolastico”. Ma il punto erano proprio loro: i bambini. Creata una classe dedicata esclusivamente a loro per il primissimo periodo, sono poi stati smistati nelle aule della scuola al fine di avviare l’integrazione con gli altri alunni. “La manovra” si è dimostrata positiva seppure, i Volontari ammettano, ci siano ancora tante difficoltà di fondo dovuta all’eterogeneità dei compiti da svolgere. Ancora lungi, dunque, dal fornire completa autonomia ai bambini e alle insegnanti, ma abbastanza vicini allo scopo di far divenire questo progetto la normalità – poiché ogni bambino ha diritto all’istruzione, indipendentemente dalle etichette della società. “Lo scopo, adesso” continuano a raccontare Sara e Davide “sarebbe quello di rendere l’orario scolastico più fluido anche per i bambini del campo. Cercare di renderli una classe omogenea, dove non vi sono differenze né necessità che i Volontari seguano strettamente i bimbi all’interno dell’aula e durante le lezioni. È importante e fondamentale che questo progetto continui e non finisca nel dimenticatoio a causa degli stereotipi sociali”. I Volontari ci tengono inoltre a ringraziare personalmente il personale scolastico che si è prodigato nell’aiutarli a perseguire lo scopo del progetto, felici di aver visto come, i bambini del campo – nonostante le assenze di alcuni e la precarietà di altri tornati in Romania – siano stati tutti promossi. Ass. Culturale “Zai Saman”