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La parola Disincanto è la parola del Festival 2015, IV EDIZIONE. Più precisamente: IN NECESSITÁ VIRTÙ. Forme d'arte nel disincanto.
15 GIORNI DI MUSICA, TEATRO, CINEMA, FOTOGRAFIA, FILOSOFIA, DANZA, BUFFET.
PER GRANDI E PICCINI.
IL FESTIVAL E' AD INGRESSO LIBERO. IL BUDGET PREVISTO PER IL 2015 E' DI 35.000 EURO.
I SOLDI RACCOLTI SERVIRANNO A INTEGRARE CIÒ CHE MANCA PER RENDERE POSSIBILE ANCHE QUEST'ANNO il miracolo INV festival.
Il Festival In Necessità Virtù, quest’anno alla IV edizione, intende dare voce e corpo attra- verso forme artistiche e non solo (danza, teatro, cinema, musica, fotografia, filosofia) a forme di marginalità e disagio. Lo spostamento della preposizione, non “di necessità...” ma “in necessità...”, presente nel titolo, sottolinea che il Festival non tratta della pur nobile capacità di far fronte a situazioni eccezionali, ma della capacità di dimorare in forma virtuosa nella condizione di Necessità cui l’Uomo, ogni uomo, in quanto uomo, ontologicamente appartiene. Ogni edizione reca poi un sottotitolo che specifica il modo di declinare questa forma di raccconto dell’umano. Quest’anno recita Forme d’arte nel disincanto.
Il Festival 2015 si articola attorno al tema del disincanto. Il disincanto è uno sguardo lucido sul reale. Una consapevolezza di quanto dure possano essere le condizioni di vita, che però non esita in un atteggiamento di rassegnazione, o addirittura di nichilismo, di perdita d'ogni ambizione e desiderio, ma apre a un tentativo quotidiano di resistenza e lotta per ciò che è possibile sperare. Il disincanto è la possibilità di sperare seriamente. Ci saranno 2 concerti (Skrjabin, Samia), 1 film-documentario (Wenders/Salgado, Il sale della terra), 2 mostre fotografiche (Medici Senza Frontiere e Cesvi), 1 lavoro di narrazione (Nel mare ci sono i coccodrilli, replicato 2 volte), 2 readings con musica (Se ti abbraccio non aver paura e La notte prima della foresta), 1 simposio filosofico (È Ulisse un eroe del disincanto ?), 4 spettacoli teatrali (La bicicletta rossa, Hansel e Gretel dei fratelli Merendoni, Arlecchino e il suo doppio, Il cuore di Chisciotte), 1 laboratorio per le scuole (costruzione di una maschera-calco del proprio volto), una dimostrazione di lavoro (Anch'io teatro – teatro accessibile), 2 incursioni teatrali outdoor (La ruota), 1 incontro riguardo esperienze storiche di teatro nel disagio (Baliani e Contin – Pinocchio nero e Progetto sciamano), interventi musicali a sorpresa (Leo Cappi – contrabbasso solo), 4 o 5 buffet. Sarà particolarmente ampio il coinvolgimento delle scuole. Progetti come La ruota, la mostra di Medici Senza Frontiere e lo spettacolo Nel mare ci sono i coccodrilli sono costruiti sul coinvolgimento diretto degli studenti. Il tema del disincanto si articolerà nel dispiegarsi di tutte queste diverse forme artistiche. La figura di Ulisse, centrale nella tradizione occidentale (la nostra) per esprimere l'astuzia di chi si sottrae alle magie nefaste per salvarsi la vita, servirà a fare del viaggio una delle esperienze cruciali, nella vita, di disincanto che non abolisce la ricerca di bellezza. Così la maschera e il gioco dell'immaginazione artistica serviranno a sfaldare la distinzione rigida di realtà e finzione.
Il Festival, come sua vocazione, prova a fare della “cultura” uno strumento privilegiato di virtù. Uno strumento di lettura della contemporaneità (si pensi ai viaggi dei migranti) e al tempo stesso uno strumento di produzione efficace di... qualcosa, per restare, come meglio si può, al mondo.
Giuseppe Goisis, Direttore artistico del festival In Necessità Virtù 2015