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INTERVISTA STEPHANE:
1. Chi sei e di cosa ti occupi?Mi chiamo Stéphane, sono nato e cresciuto a Yaoundé, in Camerun, e sono in Italia da quasi 20 anni. Lavoro come educatore. Dal 2006 organizzo e partecipo in prima persona a eventi artistici e culturali come animatore e musicista per far conoscere il mio paese d’origine, al quale sono sempre rimasto molto legato e che visito più volte l’anno, al paese che mi ha accolto quando avevo solo 19 anni. Collaboro col coro Cantosospeso di Milano come percussionista, sono socio-fondatore, cantante e percussionista del coro Elikya, SHARDAFRICA, ho partecipato a eventi come il festival del Cinema Africano di Verona con il brano “Mindzug”. Inoltre, ho creato dei progetti a lungo termine che hanno come obiettivo quello di offrire ai miei compatrioti, soprattutto ai giovani, gli strumenti e le conoscenze per prendere in mano la propria vita e costruire un futuro migliore per sé stessi e per il nostro bellissimo Camerun, nel rispetto della società e dell’ambiente.2. Parlaci di CAMEK, di cosa si tratta e cosa ti ha spinto a intraprendere questo progetto?Il progetto nasce dalla triste constatazione che in Camerun il tasso di fallimento e/o abbandono scolastico (circa il 62% solo nella scuola primaria) e di conseguenza quello della disoccupazione giovanile sono a livelli allarmanti, aggravando ulteriormente il problema dell’emarginazione sociale e della criminalità soprattutto nelle grandi città, in cui numerosi giovani cercano fortuna non vedendo opportunità nei propri villaggi di origine. CAMEK invece, vuole valorizzare e sviluppare il potenziale produttivo e quindi economico delle zone rurali come Eko, il villaggio situato a 50 km da Yaoundé a cui è destinata questa iniziativa, permettendo ai giovani di entrambi i sessi di investire nella propria formazione agricola e quindi di svolgere un domani un’attività professionale appagante, dignitosa e proficua per sé stessi, per le loro famiglie e per l’intera comunità.3. Nello specifico come verranno investiti i fondi che raccoglierete per il progetto?Innanzitutto, come accennavo poco fa, con questi fondi vorremmo finanziare corsi di formazione tenuti da professionisti locali qualificati e destinati alle giovani e ai giovani che stanno per inserirsi nel mondo del lavoro, per fare in modo che acquisiscano le competenze necessarie per poter operare nel settore agricolo e alimentare. Chiaramente ci sarà bisogno di acquistare anche gli strumenti, macchinari agricoli per esempio, che rendano possibili queste attività. Un altro investimento particolarmente importante che vorremmo realizzare è l’acquisto di semi, che offriremmo poi gratuitamente agli agricoltori, per poter favorire la differenziazione agricola oltre a dare loro le basi per poter iniziare il loro lavoro.4. In Camerun non esistono dei corsi professionali per formare i giovani interessati all’agricoltura?Un grande problema del sistema scolastico in Camerun, oltre al fatto che troppi giovani abbandonano la scuola senza aver conseguito un diploma perché non sono adeguatamente seguiti, è che manca completamente una formazione pratica sul mestiere. Le lezioni tradizionali sono troppo teoriche e scollegate dalla realtà concreta del mondo del lavoro, rischiano di essere fini a sé stesse. Inoltre, soprattutto nelle zone rurali, la qualità e la regolarità dell’insegnamento sono spesso insoddisfacenti. Noi vorremmo invece mettere a disposizione dei giovani delle conoscenze veramente utili che possano aiutarli a dedicarsi con successo ad un’attività precisa, in un settore, ovvero l’agricoltura e l’industria alimentare, che in Camerun è vitale e promettente eppure sempre troppo trascurato.5. Per quale motivo proprio l’agricoltura?Le risorse naturali e il clima del Camerun sulla costa favoriscono le piantagioni di banane, cacao, olio di palma, gomma e tè. Nell’entroterra e sugli altipiani meridionali, invece, il clima è più adatto alla coltivazione di caffè, zucchero e tabacco. Il clima del nord del paese è più vantaggioso per la coltura di cotone, arachidi e riso. C’è una gran varietà di climi e di ecosistemi in Camerun e un potenziale economico e produttivo che paradossalmente non viene sfruttato. I centri urbani fanno affidamento sulla produzione agricola delle campagne, che però vengono sempre più abbandonate e trascurate, mentre la dipendenza del paese dalle importazioni alimentari lo rende vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi. Con questo progetto noi vorremmo dare gli strumenti conoscitivi e materiali per valorizzare le immense risorse naturali, agricole e umane che questo paese possiede ma che non vengono riconosciute, creare le condizioni favorevoli per uno sviluppo economico e sociale ecologicamente sostenibile di questa terra favolosa e renderla autonoma da un punto di vista alimentare, offrire una speranza di vita ai giovani che oggi faticano a trovare un posto nel modo del lavoro e nella società e alle generazioni future.6. Ci puoi indicare siti o pagine sui social su cui è possibile seguire lo sviluppo e l’evoluzione del progetto?Certamente. Potete visitare la pagina della nostra associazione su Facebook: https://www.facebook.com/cepromac e potete scriverci a ngono@hotmail.it per avere più informazioni al riguardo. Saremmo onorati di fare la vostra conoscenza e di parlarvi dei progetti che ci stanno a cuore e che speriamo di poter realizzare con voi.