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CLUB ALPINO ITALIANO SEZIONE DI PORDENONE Ambiente & Ecologia
SETTEMBRE 1902
Un campanile. Il Campanile. Il più bello, quello della Val Montanaia, l'urlo di pietra imprigionato tra i Monfalconi e gli Spalti di Toro. Siamo in Friuli Venezia-Giulia.
Due cordate: una austriaca, formata da von Glanvell e von Saar ed una italiana, formata dai triestini Cozzi e Zanutti. Una corsa per essere i primi a raggiungere la vetta di quel Campanile: una vittoria, una sconfitta.
Da allora tante salite, su vie diverse, ma sempre vittoriose, che portano lì, in cima al Campanile. Alpinisti provenienti da ogni dove, dal Friuli, dall'Italia, dall'Europa, da tutto il mondo, affrontano il non facile avvicinamento per poter vincere le pareti di questa famosissima guglia dolomitica e far risuonare i rintocchi della mitica Campana.
Dal 1926 la CAMPANA accoglie gli alpinisti che hanno raggiunto la vetta e diffonde gli echi delle loro imprese. “Audentis resonant per me loca muta triumpho”.
SETTEMBRE 2019. La CAMPANA non può più far sentire il suo suono cristallino; è danneggiata, colpita forse dalla forza di un fulmine.
È stata portata a valle, e la Sezione del Club Alpino Italiano di Pordenone, che ne è “Custode”, si è impegnata a ripararla e restituirla alla sua vetta.
Per farlo, desideriamo coinvolgere tutti coloro i quali amano la montagna e i Tesori che custodisce. I tantissimi che il Campanile l’hanno salito e hanno avuto il privilegio di far rintoccare la campana, ma anche tutti quelli che il suono della campana lo hanno ascoltato dalle pendici, in ascesa al bivacco Perugini o in cammino sulla Via dei Silenzi.
Un piccolo contributo di molti darà nuova vita ad un suono che rappresenta per noi un orgoglio e un simbolo di fratellanza.