Esplora
le cause
Inizia
la tua causa
Questo libro è, insieme, un atto dovuto e un atto d’amore.
L’ho iniziato a scrivere per ricordare il trentacinquesimo anniversario della prima promozione in Serie A del Lecce, affinché rimanesse una cosa concreta nelle mani di chi ha passione autentica.
La pandemia ha boicottato il progetto, per cui il libro è in lavorazione e uscirà nelle prime settimane del 2021.
A tutti i protagonisti di quell’impresa ho dedicato un capitolo, e ciascuno di questi i capitoli vi faranno rivivere un’epopea unica. I tifosi giallorossi hanno vissuto altre promozioni (il cuore ci dice che la prossima non è lontana…), ma la “prima” non si scorda mai.
Ci saranno tutti: tecnici giocatori società tifosi.
Troverete, ad esempio, il capitano Maurizio “Micio” Orlandi e Rodolfo Vanoli, tra i più amati dai Ragazzi della Nord; Alberto Di Chiara, che da Lecce partirà verso un futuro splendido fino alla Nazionale; i gioielli salentini, Luperto Miggiano Rizzo (e chi se lo scorda il suo gol-partita nel derby con il Bari!); Giorgio Enzo, il mediano roccioso e generoso che doveva neutralizzare sempre il n.10 avversario; Ricardo Paciocco, il bomber. E tutti gli altri componenti di un gruppo indimenticabile. Mancherà la testimonianza diretta del presidente Franco Iurlano, ma il suo nome ricorrerà spessissimo, con affetto e riconoscenza, perché nessuno lo ha mai dimenticato.
Il libro spiegherà, per bocca di Peppino Palaia, il medico sociale amatissimo dai calciatori, i dettagli della rivoluzionaria preparazione atletica che, coniugata con il “casino organizzato” dell’allenatore, farà del Lecce la sorpresa più bella del Campionato 1984/85. Vi troverete anche piccoli retroscena inediti, aneddoti divertenti, le scaramanzie, i nomignoli dei calciatori.E, naturalmente, ci sarà “lui”, Eugenio Fascetti, il protagonista indiscusso di quel trionfo che ha anticipato di alcuni anni la tendenza più innovativa della tattica del gioco del calcio: la velocità della palla, l’occupazione dello spazio per riceverla nel minor tempo possibile.
Infine, sono anch’io tra i testimoni e mi spoglierò, per la prima volta nella lunga vita professionale, dei panni del normale giornalista.Seguendo quel Lecce, in casa e fuori casa, mi ritrovai in un ruolo privilegiato grazie al bel rapporto di fiducia, reciproco, con il tecnico e i giocatori. Poi ci si mise di mezzo un episodio scaramantico con il presidente Franco Iurlano, che perfezionò un feeling umano, al punto da consentirmi ad entrare negli spogliatoi, il sancta sanctorum inaccessibile di una squadra.
Adolfo Maffei