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L’OASI
L’Oasi Valle dello Sporeggio comprende Maso Fratton, il Bosco della Vallaia e la “Azienda Agricola Biologica Marco Osti”, tutti siti localizzati nel comune di Spormaggiore nella provincia di Trento ai margini del Parco Naturale Adamello Brenta, la maggior area protetta del Trentino e una delle più vaste delle Alpi che, con i suoi 620,5 kmq di estensione, raggiunge i 3.558 m di altitudine e propone una varietà straordinaria di ambienti naturali.
L’area di Maso Fratton, rimasta abbandonata per una cinquantina d’anni circa, fu comprata dal FAI nel 1993, ed in seguito fu oggetto di un fecondo accordo di gestione con il WWF e successivamente con l’azienda agricola che ha permesso di risanare frutteti e faggeta: questi ambienti sono parte di un sito alimentare caro all’orso bruno, magnifico animale che è grazie anche a questa disponibilità tornato a popolare questa zona delle Dolomiti, per la gioia e il vanto di tutta la comunità.
I lavori di ripristino dell’area, a titolo volontario, al quale si è affiancata la collaborazione dell’omonima azienda “Azienda Agricola Biologica Marco Osti” di cui sono titolare, ha permesso la messa in sicurezza del Sentiero Natura di Maso Fratton. È’ un suggestivo percorso che conduce alla scoperta delle particolarità storico-naturalistiche di un angolo della Valle Alpina dove le acque dello Sporeggio imprimono al paesaggio un aspetto ineguagliabile, incontrandosi con la vegetazione e le particolari caratteristiche morfologiche del territorio che essa attraversa.
UN IMPORTANTE VISITATORE
L’orso bruno è il carnivoro di maggiori dimensioni presente sulle Alpi. Le montagne del Brenta settentrionale sono l’unica zona alpina ove la specie non si è mai estinta, pur dopo secoli di persecuzione. Gli sforzi degli studiosi e amici della Natura si sono concentrati per la sua tutela sulla valle dello Sporeggio: il WWF del Trentino si è costituito nel 1968 proprio per promuovere la conservazione dell’orso e del suo habitat.
All’alba del 2000 la popolazione di orso bruno era comunque ridotta allo stremo: solo 3-4 esemplari, troppo vecchi per riprodursi riprodursi, sopravvivevano. Così su iniziativa della Provincia Autonoma di Trento e del Parco Naturale Adamello Brenta, con il supporto finanziario dell’Unione Europea, prese avvio il progetto “Life Ursus”, con lo scopo di ricreare una popolazione vitale nelle Alpi Centrali. Nel 1999 furono rilasciati i primi 3 esemplari, due femmine e un maschio, di origine slovena. In seguito, fino al 2002, furono immessi altri 7 esemplari, 5 femmine e 2 maschi. Il progetto fu un successo, con numerosi eventi riproduttivi. È quindi ora assai più frequente il ritrovamento di tracce (anche sul territorio della mia azienda agricola!), e si registrano numerosi gli avvistamenti diretti.
I tempi per riorganizzare l'intera area, anche per favorire la vivibilità di questo importante inquilino sono ormai maturi.
IL PROGETTO
Il mio progetto è imperniato sul tentativo di rendere maggiormente fruibile e sostenibile l’intera area, in particolare della porzione di bosco di 6ha che fa parte dell’azienda agricola. Gli interventi auspicati si dividono in due categorie: strutturale e socio-ambientale.
Interventi strutturali
Interventi sociali
Interventi ambientali
Questi interventi necessitano di un finanziamento di 55.000 euro. Nel caso non si raggiungesse l’obiettivo prefissato, darò priorità agli interventi strutturali.
Sono convinto che sia doveroso, nei confronti delle generazioni future, mantenere intatta questa Oasi, perla naturalistica delle Alpi: raggiungere gli obiettivi di finanziamento previsti permetterà di preservarla ancora più efficacemente per lunghi anni a venire.
In tutto questo, ringrazio il WWF che ha creduto in me e nella mia passione per la Natura; il Parco Naturale Adamello Brenta col quale ho colaborato per la didattica con le scuole; la Cooperativa Samuele di Trento per i progetti di inserimento laborativo; ed infine la Coop. IRIS grande promotrice del Biologico in Italia.
Grazie a chiunque vorrà credere in questo progetto
Marco Osti