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Al Presidente della Regione autonoma della Sardegna
On. Francesco Pigliaru,
Le terre a uso civico riguardano almeno un sesto della Sardegna e sono patrimonio delle singole collettività locali. Buona parte dei Comuni sardi ne sono interessati.
Si tratta di boschi, pascoli, coste, terreni agricoli che devono essere tutelati e fruiti nel rispetto delle caratteristiche ambientali e territoriali, come ricordato più volte anche dalla giurisprudenza della Corte costituzionale. Nel 1820 l’allora Governo sabaudo ne consentì una parziale privatizzazione con l’Editto delle Chiudende. Oggi quello scenario si è ripresentato. Purtroppo la Regione autonoma della Sardegna non ha mai gestito la materia “usi civici” con la dovuta cura e attenzione, mentre i Comuni spesso hanno venduto illegittimamente terreni appartenenti ai demani civici ovvero tollerano occupazioni abusive. In questi ultimi anni più volte il Consiglio regionale sardo ha approvato leggi regionali per consentire la sdemanializzazione di terreni a uso civico, oggettivamente spesso favorendo speculazioni immobiliari. Diverse norme regionali sono state oggetto o sono tuttora all’esame della Corte costituzionale, in vari casi ne è stata decretata l’incostituzionalità. Difendere i demani civici è una scelta di civiltà, per tutelare gli interessi delle collettività locali e l’ambiente. Pertanto, i sottoscritti cittadini chiedono - che la Giunta regionale da Lei presieduta proponga al Consiglio regionale sardo l’abrogazione della recente legge regionale n. 26/2016 che consente l’ennesima operazione di sdemanializzazione di terreni a uso civico; - che vengano senza indugio promulgati i ben 123 provvedimenti di accertamento di terre a uso civico già predisposti ma tuttora giacenti da anni presso l’Assessorato regionale dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale; - che vengano avviati gli interventi sostitutivi nei confronti dei Comuni inadempienti per il recupero dei terreni a uso civico abusivamente occupati, ai sensi dell’art. 22 della legge regionale n. 12/1994 e successive modifiche e integrazioni.