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LIBRERIA ANTIQUARIA “UMBERTO SABA”
Una strana bottega d’antiquario
s’apre, a Trieste, in una via secreta.
D’antiche legature un oro vario
l’occhio per gli scaffali errante allieta.
Vive in quell’aria tranquillo un poeta.
Dei morti in quel vivente lapidario
la sua opera compie, onesta e lieta,
d’Amor pensoso, ignoto e solitario.
[“Storia di una libreria”, 1948]
Le cronache narrano che Umberto Saba passando davanti a una libreria in vendita a Trieste pensò che per nessuna ragione si sarebbe rinchiuso là dentro. Pochi giorni dopo, invece, decise di comprarla e ci lavorò per oltre 35 anni. Il carattere difficile indiceva i clienti e le collaboratrici a scappare, fintanto che, un giorno, si presentò un giovane orfano alla ricerca di un lavoro: Carlo Cerne, che lo aiutò a gestire gli affari. Saba, poeta e libraio, era solito a trascorrere le giornate nell'antro oscuro, la sua libreria divenuta all'epoca il luogo di incontro di scrittori e di intellettuali. L’attività viene portata avanti dal figlio Mario Cerne e la libreria è diventata, nel corso degli anni, un punto di riferimento culturale per la città di Trieste.
Umberto Saba mise sulla carta la maggior parte delle sue ispirazioni proprio nella stanza interna della libreria dove, nella quiete del retrobottega, riusciva a comporre i suoi versi. Hanno frequentato la libreria Virgilio Giotti (che illustrò il logo della carta da lettere), Italo Svevo, Gianni Stuparich, Carlo Levi, Bobi Bazlen, Cesare Pagnini, Bruno Pincherle, Vito Levi, il principe di Torre e Tasso, Pier Antonio Quarantotti Gambini e molti altri…
Il progetto di restauro
I locali della libreria necessitano al più presto di un restauro conservativo e questa raccolta fondi si pone l'obiettivo di raggiungere la quota necessaria a tale scopo. Il progetto prevede di eliminare le superfetazioni e le modifiche additive dopo la morte del poeta che hanno modificato l’effetto dell’”antro”, di rifunzionalizzare gli impianti termico ed elettrico (mantenendo l’”oscuro” studio d’artista), il restauro dell’arredo presente e della carta da parati, la ricostruzione della pavimentazione in legno (parzialmente perduta) e la ricostruzione dello studio d’artista in base alle foto reperite ed al coinvolgimento di Mario Cerne, proprietario della libreria. Si prevede di fissare al muro le librerie così come sono ora in modo da sgracare il pavimento che sarà ricomposto e restaurato. Le assi di legno, infatti, ricoprono il pavimento della bottega dal 1906.
Anche oggi, come allora, vediamo una serie di scaffali che si dispiegano lungo le pareti e custodiscono volumi rari e di pregio. Tra i libri rari, oggi presenti, si trovano l’edizione del 1911 delle “Poesie” di Saba e la prima edizione de “Il Canzoniere”, oltre che una ricca scelta di libri antichi, sia italiani che europei, come pure raccolte rilegate di giornali. Ad oggi, si conservano ancora la scrivania e la macchina da scrivere con cui Saba lavorò per molti anni.
Al momento la libreria versa in uno stato di degrado e sono necessari interventi di messa in sicurezza per aprirla nuovamente al pubblico. Contribuisci alla salvaguardia della libreria antiquaria Umberto Saba, patrimonio culturale del '900 italiano.