SOS - Salviamo ora gli ulivi del Salento

IdeaDinamica, coop di giornalisti Agricoltura

The story

La più grande foresta di ulivi secolari e millenari al mondo è in pericolo.

In Puglia tutti i 60milioni di ulivi potrebbero essere sradicati.

A rischio c’è l’identità, la salute, l’economia di un intero popolo.

E’ importante agire in fretta! Salviamo gli ulivi secolari e millenari del Salento e della Puglia!

Per questo la coop di giornalisti IdeaDinamica, sostiene il Comitato SOS - Salviamo ora gli ulivi del Salento, regalando come ricompensa per ogni donazione al comitato, una copia del libro inchiesta Xylella Report, acquisito agli atti dalla procura di Lecce che ha (per il momento) bloccato gli sradicamenti.

CHE COSA STA ACCADENDO?

Da molti anni nel Salento si osserva un preoccupante fenomeno di disseccamento degli ulivi secolari e millenari. Il panorama magico che ogni anno accoglie milioni di turisti da tutto il mondo è a rischio. Non si hanno prove scientifiche del perché gli ulivi stiano seccando.

Una delle cause potrebbe essere la presenza del batterio “xylella fastidiosa”, ma le ricerche sono ancora in corso e i tempi per arrivare a dei risultati attendibili sono lunghi.

Nonostante questo la Regione Puglia, il Ministero per le Politiche agricole e la Commissione europea hanno deciso che l’unica strategia per arginare la presunta avanzata del batterio è sradicare gli ulivi e utilizzare a tappeto pesticidi per uccidere la “sputacchina”, un insetto ritenuto responsabile della diffusione del batterio.

Inoltre alcune norme recentemente approvate spalancano le porte a speculazioni edilizie e colate di cemento nelle zone verdi.

 

CHE COSA E’ STATO FATTO?

Sono stati sradicati migliaia di alberi d’ulivo, anche secolari. Con evidenti forzature e abusi.

Sono stati utilizzati a tappeto pesticidi.

Sono stati spesi diversi milioni di fondi pubblici.

E’ stata messa in ginocchio l’economia di un intero territorio.

I responsabili di questo scempio ambientale sono tutti indagati dalla Procura di Lecce, che ha sequestrato gli ulivi destinati ad essere sradicati. Di fatto la Magistratura, finora, ha salvato il Paesaggio.

L’intento devastatore è stato svelato da uno degli indagati, in un fuori onda pubblicato nell’inchiesta della trasmissione di Riccardo Iacona, “Presa diretta”.

“Lasciamo 50 tronchi come museo”, questa la profezia di Donato Boscia, direttore del CNR-Ipsp di Bari, anch’egli indagato.

 

CHE COSA ABBIAMO FATTO NOI?

Il Comitato SOS SALVIAMO ORA IL SALENTO, costituito da 29 agricoltori bio con sede nelle province di Lecce e Brindisi, ha fatto ricorso al Tar e al Tribunale europeo, ottenendo la prima sospensiva che ha bloccato il piano di distruzione dell’intero territorio, firmato dal Commissario straordinario per l’emergenza xylella nominato dal Governo.

Quella prima sospensiva ha fatto da apripista: molti ricorsi e successive sospensive sono pendenti dinanzi al Tar, che ha rinviato tutto dinanzi alla Corte di giustizia europea.

Una rete di cittadine e cittadini con i ricorsi da una parte e difendendo fisicamente gli ulivi dall’altra, presidiandoli giorno e notte, hanno impedito che il piano criminoso si attuasse.

Non solo: il comitato SOS SALVIAMO ORA IL SALENTO, ha presentato l’unico ricorso pendente direttamente dinanzi al Tribunale europeo.

Il ricorso è stato giudicato inammissibile, perché, dicono i giudici europei, spettava al Governo italiano opporsi alla direttiva europea che impone di sradicare gli ulivi, anche quelli non infetti, che si trovino nell’area di tre ettari e mezzo intorno all’albero risultato positivo a xylella.

Ma il Governo italiano non l’ha fatto.

Il Governo vuole sradicare gli ulivi!

 

CHE COSA DOBBIAMO FARE ORA

Ora è necessario fare appello. Dobbiamo impugnare quella prima sentenza emanata dal Tribunale europeo.

Il ricorso costa molto: oltre 20mila euro di spese.

Gli agricoltori vogliono andare avanti, ma hanno bisogno del sostegno di tutti noi.

Di chi ama il Salento e la Puglia, di chi ama l’olio extravergine d’oliva pugliese. Di chi ama il nostro mare, il nostro cibo, la nostra lentezza, la bellezza del nostro paesaggio.

La nostra musica, la nostra Taranta, la Pizzica, le notti stellate, i fari e i faraglioni volti ad Oriente.

Il Salento è da millenni terra di passaggi e d’accoglienza.

Adesso chiede di essere aiutato…a rimanere così com’è.

Il Salento e i salentini non vogliono che le agromafie prendano piede in questo lembo di terra, in molti tratti ancora magica e selvaggia.

 

COME FINANZIARE IL RICORSO CONTRO LA UE

Acquistando “Xylella report” il libro-inchiesta di Marilù Mastrogiovanni, contribuirete a finanziare il comitato SOS SALVIAMO ORA IL SALENTO.

I fondi raccolti serviranno per finanziare l’appello dinanzi alla Corte di Giustizia europea.

 

ECCO CHI SIAMO E COME CURIAMO I NOSTRI ULIVI SECOLARI

Il COMITATO SOS – Salviamo Ora il Salento – è un’associazione senza fini di lucro i cui soci fondatori sono 26 aziende agricole che praticano l’agricoltura biologica e biodinamica da molti anni e sono sul mercato con prodotti di eccellenza riconosciuti in Italia e all’estero.

Le aziende si trovano in Puglia, nella Provincia di Lecce, nel Salento, alcune addirittura nel focolaio dell’infezione.

Il Comitato si prefigge lo scopo di:

  • tutelare e difendere l’ambiente agro-forestale del Salento e la sua biodiversità
  • promuovere e diffondere l’agricoltura biologica e biodinamica
  • intraprendere iniziative comuni riguardo vari temi contingenti come quello dell’emergenza “CodiRo”

 

LA NOSTRA IDEA SULLE CAUSE DEL “CodiRo”

  • L’USO E L’ABUSO DI PRODOTTI FITOFARMACOLOGICI da sintesi chimica applicati ormai da più di 50 anni senza alcun controllo e senza regole
  • LO STATO DI ABBANDONO di una consistente superficie olivetata a causa della scarsa o inesistente redditività associata ad un mercato che non premia la qualità
  • L’IMPORTAZIONE INDISCRIMINATA DI PIANTE provenienti da aree geografiche lontane con conseguente introduzione di nuovi patogeni

 

LE CONSEGUENZE

  • LA MAGGIORE VULNERABILITÀ DELLE PIANTE a funghi e altri patogeni
  • L’IMPOVERIMENTO DEL SUBSTRATO FERTILE DEL SUOLO E LA DISTRUZIONE DI FATTORI BIOTICI utili all’equilibrio dell’ecosistema quali vegetazioni spontanee, organismi antagonisti dei parassiti, impollinatori etc
  • GRAVI SQUILIBRI NELLA NUTRIZIONE DELLA PIANTA in particolare della circolazione xilematica della linfa grezza

 

LE CRITICITÀ DEL PIANO

L’INEFFICACIA:

– ESTIRPARE GLI ULIVI non è la soluzione perché si dichiara la presenza del batterio su molte altre piante ospiti e la “sputacchina” è un insetto polifago

– RIPROPORRE I PESTICIDI non è la soluzione : significa perpetuare la distruzione dell’ecosistema

 

IL DANNO BIOLOGICO ALL’AMBIENTE E ALLA SALUTE

– è evidente che un uso massiccio e simultaneo di fitofarmaci ha un impatto devastante per la salute umana e per l’ambiente, in un territorio già con alta incidenza di malattie tumorali

 

IL DANNO ECONOMICO

è concreto il rischio che le aziende biologiche e biodinamiche salentine debbano cessare la loro attività ritrovandosi senza la certificazione dei loro prodotti e senza i propri mercati di riferimento

è concreto il rischio che anche altre realtà economiche del Salento del settore turistico e ricettivo, della ristorazione e dei servizi in genere vengano fortemente danneggiate dall’immagine di un territorio in quarantena con un ambiente naturale compromesso

 

LA NOSTRA PROPOSTA

ovvero

L’unica salvezza per la natura è la natura stessa

La certezza di poter curare gli ulivi ci viene dall’altissimo grado di resilienza di questa meravigliosa pianta. La resilienza in ecologia e in biologia è intesa come la capacità di un elemento di auto ripararsi dopo un danno e di ritornare allo stato iniziale dopo essere stato sottoposto ad una perturbazione che l’ha allontanato da quello stato.

 

E’ per questa ragione che proponiamo:

  • LE BUONE PRATICHE AGRONOMICHE : potature equilibrate, trinciature delle erbe, leggere erpicature, mirate operazioni colturali soprattutto alla PREVENZIONE DELLE MALATTIE
  • LA RESTITUIZIONE DI VITALITÀ AL SUOLO : concimazioni organiche e sovesci e attenta gestione del suolo per ricostruirne la struttura e l’humus
  • IL DIVIETO DELL’USO DI ERBICIDI e l’utilizzo di pratiche e protezioni consentiti in agricoltura biologica. “La Xilella è legata a tutti gli altri organismi viventi della biosfera e dei diversi ecosistemi, e non solo a questa o quella patologia, a questa o quella pianta (…..) L’accanimento contro questo o quel patogeno può solo creare altri danni, in quanto l’esperienza secolare insegna che si aumenta il rischio di creare nuovi patogeni e quindi nuove malattie”. (Prof. Pietro Perrino)

 

LE NOSTRE AZIONI

BLOCCARE QUESTO PIANO, frutto di un approccio miope e anacronistico.

CONTRIBUIRE A FORMULARE UN NUOVO PIANO con un approccio tecnico scientifico multidisciplinare, tenendo conto anche dell’esperienza dei bravi olivicoltori biologici e non biologici

VALORIZZARE E AVERE ESTREMA CURA DEGLI ULIVI DI VARIETA’ AUTOCTONE : nonostante ciò che appare riteniamo che l’Ogliarola di Lecce e la Cellina di Nardò siano le sole piante più resistenti alle avversità del proprio ecosistema , poiché auto selezionatesi nel corso dei secoli

FAVORIRE LA NASCITA DI UNA NUOVA AGRICOLTURA SALENTINA per divulgare sistemi di cura e metodi agronomici innovativi, efficaci e rispettosi dell’ambiente

PROMUOVERE LA RICERCA in agricoltura biologica e biodinamica, PIANIFICANDO ATTIVITA’ DI STUDIO PRESSO LE NOSTRE REALTA’ AZIENDALIper poter divulgare risultati oggettivi con valenza scientifica , nell’interesse e per il vantaggio di tutto il territorio e in contrapposizione a prospettive di distruzione e desertificazione.

 

IL NOSTRO APPELLO

PER QUESTE RAGIONI CHIEDIAMO L’ATTENZIONE PIU’ AMPIA DI TUTTA QUELLA PARTE DI SOCIETA’ CIVILE E DI QUELLE SENSIBILITA’ CHE NON POSSONO E NON VOGLIONO RESTARE A GUARDARE LO SCEMPIO CHE SI STA PERPETRANDO CONTRO UN ECOSISTEMA, CHE E’ ANCHEELEMENTO FONDANTE DI IDENTIFICAZIONE CULTURALE, E CHE METTE A RISCHIO IL FUTURO DELLA TERRA E LE GENERAZIONI CHE VERRANNO.