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Non so da dove cominciare…
Ieri, uno scricchiolio inquietante mentre ero nel giardino mi ha fatto girare di scatto e a bocca aperta ho visto una frana staccarsi lentamente a 20 mt. dalla mia casa che ha fatto smottare una parte enorme della collina trascinando dietro di se tutto il bosco, spazzato via la mia strada, il campo sottostante e fatto scomparire per sempre la bella casa che c’era in Via Chiesuola; un ettaro di pescheti ha ruotato di 45 gradi e si mostra come segno indelebile della forza della natura.
Non ci sono più strade, non ci sono più sentieri, pali della luce spariti, non c’è più niente, solo dolore, incredulità e il ticchettio della pioggia che scroscia continuamente ancora nella mia mente.
Ieri sera dopo aver preparato una sola valigia, immaginate cosa decidere di prendere con il cervello che va a mille, il poco tempo a disposizione, il lavabo con ancora gli ultimi avanzi frugali, il frigo pieno, i vestiti appoggiati ovunque e i ricordi di una vita…
Poi uno sguardo indietro, un groppo alla gola prima di chiudere la porta, il mio cane dentro uno zaino fuori al freddo, nell’attesa ho sistemato per bene i lettini, spostato le sedie, annaffiato le piante come in tranche.
Telefonate che si accavallano continuamente con il Comune, i vicini, l’esercito, il bravissimo cantoniere e non solo, Piero Tossani, poi la decisione, reale pericolo di vita, devo evacuare. Trattengo le lacrime e comincia il conto alla rovescia…
Guardo l’orologio, sono le 22,30 quel rumore lontano provenire dal buio più totale, un faro nella notte, le pale dell’elicottero, un rumore assordante, tutto che vola in aria, la paura aumentare sempre di più, il verricello scendere giù, la mente offuscata mentre dondolavo nel vuoto abbandonando la mia casa, la mia auto, la mia vita, i miei sogni, il mio lavoro che non c’è più, un futuro che al momento non vedo, i pensieri svuotati di ogni significato…
L’ho guardata per l’ultima volta e vorrei ritornarci perché ci ho sempre creduto, credo di aver messo passione, professionalità e dedizione nel mio lavoro di host.
Devo ancora risvegliarmi da questo incubo e già sto pensando come fare, noi romagnoli siamo combattenti, io lo sono, lo so e mi risolleverò anche questa volta, ho gli occhi gonfi, svuotati, opachi dopo una notte insonne, sto piangendo mentre scrivo queste parole, ma non posso molllare
Ci vorrà almeno 1 anno per ritornare a vivere e guardare il tramonto a bordo piscina, bevendo uno dei miei Spritz, ridendo e scherzando sapendo che è tutto passato.
Su insistenza di molti ho deciso di attivare una raccolta fondi su Facebook, ma ho scelto anche “BuonaCausa” per la loro serietà e visibilità, per chi desidera darmi una mano tangibilmente per ricostruire la strada e per aiutarmi in questo difficile momento.
Ogni spesa sarà documenta per rispetto e per dovere verso chi mi aiuterà! Non so cosa aggiungere…
Un abbraccio sincero a tutti da Andrea, il suo amico host e da Maffy.