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Abbiamo attivato questa buona causa per impedire - con tutti i mezzi democratici che la legge mette a disposizione dei cittadini - la realizzazione di un progetto, cosiddetto "Nodo di Perugia", che costituisce un vero e proprio SCEMPIO del territorio e dell'ambiente a ridosso del capologo umbro (nei comuni di Perugia e Torgiano), oltre che essere un vergognoso SPRECO di denaro pubblico (costo dei 7km dell'opera di circa 500 milioni di euro), in quanto (come dichiarato dalla stessa Anas) non risolve affatto (come spieghiamo di seguito e come invece si continua a far credere ai cittadini di Perugia e dell'Umbria) i rallentamenti di traffico che avvengono nelle ore di punta in entrata su Perugia, in direzione del raccordo Firenze - Bettolle.
A tal fine abbiamo avviato un ricorso straordinario al capo dello stato, Sergio Mattarella, per fermare la realizzazione del Nodo di Perugia, di quello cioè che rischia di essere il peggior scempio del territorio e spreco di denaro pubblico, che la regione dell'Umbria abbia mai subito.
I SOLDI RACCOLTI* SERVIRANNO DUNQUE A PAGARE LO STUDIO LEGALE CHE CI SEGUE E A SOSTENERE GLI ALTRI COSTI VIVI DI QUESTO RICORSO, QUINDI A SOSTENERE ALTRE AZIONI CHE CONTINUEREMO AD INTRAPRENDERE ALLO SCOPO.
* NOTA BENE: la raccolta fondi è stata avviata in presenza a dicembre 2023 e al 10 gennaio 2024, ha già raggiunto la cifra di 4.000 euro. Ora con BuonaCausa.org la raccolta è anche online, e puoi conribuire anche Tu a sostenere la nostra e la tua buona causa.
GRAZIE il Coordinamento "Sciogliamo il Nodo di Perugia"
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GENESI E STORIA DEL "NODO DI PERUGIA"
Il progetto risale agli anni 1999 e primi anni 2000 allorché, dopo numerose vicissitudini e istanze di comitati allora formatisi e dopo modifiche sostanziali alla primitiva ipotesi, si giunse alla approvazione del progetto preliminare suddiviso in due stralci:
PRIMO STRALCIO: “Madonna del Piano - Corciano” (strada a 4 corsie). SECONDO STRALCIO: “Madonna del Piano - Collestrada”.
Fino al 2022 il Progetto definitivo non è stato predisposto in quanto modifiche ambientali e normative ne avevano evidentemente sconsigliata la redazione.
L’ ANAS, su richiesta della Regione e dall’assessore Enrico Melasecche, al fine di risolvere il problema della congestione del traffico nella tratta della E45 da Collestrada a Ponte San Giovanni ha riesumato il progetto preliminare, approvato dal CIPE con delibera n.156/2006, dando incarico per la progettazione definitiva.
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SCEMPIO TERRITORIALE E AMBIENTALE
Il progetto definitivo riguarda un tracciato di 7 km.
Il primo tratto, partendo da Collestrada (Comune di Perugia), prevede uno svincolo per collegare la S.S. 75 che interessa in parte il Sito ZSC “Ansa degli Ornari” codice IT5210025 e un viadotto di 460mt. prima di immettersi in una galleria artificiale (vale a dire con sbancamento a cielo aperto) proprio nella collina del paese Medioevale di Collestrada, a poche decine di metri dal Borgo e dal Cimitero, per una lunghezza di oltre 600 mt. in zona ZSC codice IT5210077 del “Bosco a Farnetto di Collestrada”
Un secondo tratto in galleria naturale (in piccola parte definita con Protesi per circa 400 metri) prima di immettersi nel bosco di Collestrada per circa 1200 metri, il tutto sempre in zona ZSC codice IT5210077 del “Bosco a Farnetto di Collestrada”.
La parte rimanente, ricadente in comune di Perugia e in parte nel Comune di Torgiano, percorre in rilevato la piana del fiume Tevere, attraversato con un viadotto di circa 660 metri, prima di riunirsi con la strada E45, con unica possibilità di proseguire in direzione Orte-Roma. Inoltre non si evince alcuna predisposizione per il proseguo della strada verso Perugia Ospedale Silvestrini, ne allaccio in direzione Balanzano-Perugia.
Peculiarità della Zona
La collina di Collestrada – cono panoramico, visibile da chi proviene da Perugia, dall’Alto Tevere, da Assisi/Foligno e Spoleto e che a sua volta guarda quelle città, via di San Francesco e zona oggetto di ritrovamenti archeologici sulla quale si erge il Borgo medioevale ricco di memorie storiche, è tutelata da vincoli paesaggistici (Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione 14.11.1962, che ha istituito il vincolo paesaggistico sulla collina di Collestrada) e dalla – Legge 29.06.1939 n. 1497, che tutela il Borgo medievale di Collestrada e “l’Ospedalone di San Francesco” quali beni storico-architettonici di pubblico interesse.
Il Bosco planiziale ivi esistente, interessato dal percorso stradale, è un raro esempio di conservazione nei secoli di essenze autoctone (il Farnetto) complementare con l’adiacente “Ansa degli Ornari” del fiume Tevere, strettamente legata anch’essa alla realizzazione del progetto e ai suoi prevedibili impatti devastanti sulle rilevanti presenze avifaunistiche.
Entrambe le zone, come noto, sono dichiarate ZSC (Zone Speciali di Conservazione) ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE.
La Piana del Tevere, oltrepassato il bosco, è caratterizzata da aree con agricoltura di pregio e attività economiche sostenibili ad essa collegate.
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INUTILITÀ, SPRECO DI DENARO PUBBLICO
L’intervento proposto è stato rappresentato come soluzione dei problemi di congestione del traffico nella tratta Collestrada Ponte San Giovanni in totale contraddizione con il Piano Regionale dei trasporti 2014-2024 (DELIBERAZIONE DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA 15 dicembre 2015, n. 42) che fornisce dati sui flussi di traffico nelle arterie principali intorno a Perugia comprese nei tratti a 4 corsie di competenza ANAS (E45 e Raccordo Perugia Bettolle tra Bosco, Ospedalicchio, Madonna del Piano, e Corciano (pag. 182 del piano), e precisamente:
- dei 200.000 veicoli leggeri in transito solo 14.000 sono di attraversamento, mentre gli altri si disperdono in Perugia e dintorni prendendo strade secondarie;
- dei 14.000 mezzi pesanti e combinati solo 6.000 sono di attraversamento.
In totale solo 20.000 mezzi sono di attraversamento, con una percentuale media del 9,35%.
Anche i dati ANAS (relazione allegata a lettera ANAS del 17 giugno 2021 per Regione e MIMS) – con rilevazioni in epoca COVID, con scuole chiuse e smart working – ci dicono (dati medi giornalieri di traffico TMG – nelle ore di punta rilevati ma non indagati) che la tratta macroscopicamente congestionata dal traffico (tre chilometri da Collestrada al bivio-rampa di Ponte San Giovanni, ovvero ove si sovrappongono E45 e SS75) prosegue sul Raccordo Perugia-Bettolle.
Inoltre, leggendo attentamente le tabelle (scenario 2 con Nodino) e i flussogrammi ANAS, si evince in maniera chiarissima che:
Nel punto critico (raccordo Perugia-Bettolle) avremmo sul viadotto Volumni una riduzione del traffico del 4%.
Anche con scenario Nodino + Nodo fino a Corciano a quattro corsie, la diminuzione di traffico sul viadotto non supererebbe l’11%.
La stessa ANAS afferma testualmente (pag. 20 della conclusione della relazione sui flussi di traffico): “…Con il solo scenario 2, non ci sono modificazioni di sorta sul raccordo autostradale Bettolle-Perugia, sia per leggeri che pesanti.”
N.B. I Nuovi dati ANAS pubblicati con il progetto definitivo confermano sostanzialmente quanto detto.
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ILLEGITTIMITÀ DELLA PROCEDURA
L’apposizione del vincolo operato dalla Regione, dal MATTM e dalla Commissione europea all’area interessata dal percorso, classificato inizialmente come SIC e poi come ZSC (Decreto del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare del 7 /8/2014), EMANATE in una fase temporale successiva all’esame del progetto preliminare da parte del CIPE (Delibera n. 156/2006), comportava, nel rispetto delle linee guida per la gestione dei siti “Natura 2000” della Commissione Europea e delle Misure di Conservazione, allo scopo emanate, che parte della collina di Collestrada interessata dalla galleria articiale ed il suo bosco, interessato dalla galleria naturale con un tratto “con protesi” e consolidamenti in c.a., fossero dichiarate Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C. Allegato 2).
L’apposizione del vincolo avrebbe dovuto dissuadere chiunque dal perseverare e promuovere un progetto devastante dal punto di vista ambientale, tale da lasciare per decenni una cicatrice profonda nella collina di Collestrada, anche in considerazione delle misure di conservazione di cui alla Deliberazione di Giunta Regionale Umbra n.1667 del 29/12/2011 (Rete Natura 2000 – Approvazione del Piano di Gestione del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) IT 5210077 “Boschi a Farnetto di Collestrada”), nel rispetto delle Linee guida per la gestione dei siti “Natura 2000” della Commissione Europea, in attuazione alla direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna selvatiche.
Tali misure di fatto vietano qualunque mutamento nel suolo, sottosuolo e soprassuolo, precludendo decisamente costruzioni, scavi, tagli, demolizioni, modifica di sorgenti, fossi, falde e perfino degli stagni, senza la preventiva Valutazione d’incidenza ambientale sul progetto e sulle opere connesse (cantieristica etc). Ognuna di queste misure, anche presa da sola, sarebbe sufficiente ad escludere la possibilità di qualsiasi tipo di nuova strada nella zona ZSC e in questo caso parliamo di categoria B, cioè una strada a due corsie più quella di soccorso per senso di marcia.
Il tracciato di cui al progetto definitivo “ Nodino” attraversa totalmente la zona ZSC codice 1T52.10077 del Bosco a Farnetto di Collestrada e marginalmente l’Anza Ornari e il suo abitat,
ANAS ha omesso, nella lettera di trasmissione del progetto agli Enti e Ministeri, di richiamare che nel 2014 il quadro normativo e dei vincoli era cambiato sostanzialmente.
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IMPATTO AMBIENTALE
Sono sopravvenute nuove aree archeologiche, oggetto d’indagine e di recenti rinvenimenti. Non dimentichiamo che ci troviamo in prossimità dell’Apogeo dei Volumni, uno dei principali siti etruschi.
Il progetto, se realizzato, comporterebbe un grave mutamento del territorio e del delicato contesto ambientale in cui viene a ricadere. Infatti il previsto attraversamento in galleria del Bosco danneggerebbe irreparabilmente l’equilibrio delle falde a seguito dell’effetto drenante, con inevitabile alterazione del livello della falda freatica e probabile modifica della portata delle sorgenti ad essa legate.
La stessa sopravvivenza delle piante è strettamente legata alla rete di sorgenti interne che hanno creato un ambiente particolarmente umido che favorisce specialmente la sopravvivenza del tutelato Farnetto.
Per la realizzazione la Galleria naturale sotto il bosco a Farnetto si prevede di utilizzare anche tecniche con brillamento di cariche esplosive come indicato nel file T00EG00GENRE02_B – nella cartella “01.INQUADRAMENTO” pagg. 128-129. quando si affronta l’impatto acustico “A seconda delle condizioni del tratto da scavare, durante la realizzazione della galleria, sono generalmente previsti intervalli di tempo tra le tre e le sei ore fra un brillamento e l’altro. La rumorosità all’imboccatura del tratto di galleria e conseguentemente la potenza sonora emessa, è difficilmente valutabile a priori” (Citazione testuale) che comporterebbero danni irreversibili al patrimonio naturale e avifaunistico.
Riportiamo poi la notizia progettuale secondo la quale veranno installati 1157 pali 8meglio definibili come grandi pilastri) che quindi con le loro dimensioni e l’oggettivo impatto cantieristico, in una zona di con tali peculiarità e così piccola, delicata ed impervia, rischiano di essere letteralmente devastanti anche per la percezione e l’effetto che possono avere in generale sulla popolazione.
Nella collina di Collestrada (anche essa zona ZSC), si realizzerebbe la galleria artificiale che ne modifica la morfologia a tal punto che la strada di accesso al Borgo, calpescata da San Francesco, verrebbe sostituita da un percorso pedonale in quanto la sua pendenza non sarebbe compatibile per i mezzi a motore (Allegato 3 fotoriproduzione fonte ANAS).
L’impatto del viadotto nella piana del Tevere e il percorso stradale a tratti parallelo allo stesso fiume e soprattutto le aree di cantiere, poste esattamente tra le due aree ZSC (Ansa degli Ornari e Bosco a Farnetto di Collestrada) , per anni opererebbero un forte impatto sull’equilibrio floro-vegetazionale e faunistico esistente annullando i presupposti che hanno portato alla stessa dichiarazione di “Zona Speciale di Conservazione” e determinando quindi la fine della esistenza delle due Zone.
La collina di Collestrada la scuola e il Borgo tra lavori e cantiere per movimento mezzi e deposito inerti sono letteralmente assediati. Per la Scuola “ Ospedalone di San Francesco”, vicina all’ingresso galleria lato Collestrada, adiacente alla area di Cantiere n°4 di ettari 4, con evidenti problematiche sia di rumore che di inquinamento anche durante le varie fasi lavorative lo stesso progetto definitivo prevede la sostituzione degli infissi- Si fa notare solo che tutta l’area è soggetta a vincolo Paesaggistico e la parte lavori a vincolo ZSC, sia come Ansa degli Ornari sia come Collina e bosco di Collestrada.
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PROPOSTE ALTERNATIVE
Assodato che il Nodino non influenza in maniera determinante, anzi non lo influenza proprio, il traffico in direzione Perugia e che li sta il problema, riteniamo che:
Un primissimo intervento da richiedere è quello di uniformare la tratta della E45, tra Collestrada e Ponte San Giovanni, agli standard attuali di efficienza e sicurezza per le strade di maggior importanza, predisponendo adeguate segnaletiche verticali ed orizzontali, illuminate, ben prima della deviazione su Perugia onde permettere una canalizzazione corretta molto ma molto prima di vedere l’uscita.
Dotare tutta la tratta da Collestrada allo svincolo per Perugia di barriere antirumore che possono anche limitare la diffusione dell’eventuale smog.
Provvedere alla realizzazione di una terza corsia ove possibile prima della uscita dalla E45 per Perugia a Ponte San Giovanni e per Foligno a Collestrada.
Ben più importante, cosa forse risolutiva e sicuramente migliorativa della situazione, realizzare la doppia corsia nelle rampe in salita per Perugia ed in discesa per Foligno sullo svincolo E45 – Raccordo Perugia Bettolle, nonché ugualmente raddoppio della rampa in uscita dalla E45 per S.S.75 direzione Foligno.
Molti di questi interventi, realizzabili entro breve e con costi sicuramente ridotti, erano stati addirittura dichiarati già finanziati da ANAS nel 2018 (vedi Deliberazione Consiglio Comunale Perugia n.107 del 24 settembre 2018 – Avvio procedimento per la realizzazione del nuovo Centro commerciale di Collestrada).
Crediamo che operare comunque da subito con la massima urgenza su tutte le direzioni atte a limitare il traffico su gomma (insomma sul trasporto pubblico e sulla mobilità alternativa sostenibile, anche con adeguate risorse che incentivino il cittadino all’uso della mobilità alternativa), sarebbe la via giusta per un futuro di progresso equo e sostenibile.
Posizione del MASE Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica: Il MITE su richiesta di parere da parte dei comitati con nota formale in data 11.03.2022 ha dichiarato:”Nel momento in cui perverrà il progetto definitivo dovranno essere svolte le ulteriori valutazioni ambientali in ordine alla rispondenza con il precedente progetto preliminare e più in generale, atteso il notevole lasso di tempo trascorso, circa la sussistenza delle condizioni che hanno all’epoca condotto ad una valutazione d’impatto ambientale positiva e, altresì, dovrà essere svolta la verifica di ottemperanza delle prescrizioni dettate“.
Abbiamo avviato un ricorso straordinario al capo dello stato, Sergio Mattarella, per fermare la realizzazione del Nodo di Perugia, di quello che rischia di essere il peggior scempio del territorio e spreco di denaro pubblico, che l'Umbria abbia mai subito.
Aiutaci a far valere il diritto e a tutelare il territorio umbro, grazie