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Il bicchiere d’acqua da offrire al relatore di un convegno sull’Aids costa poco. Bisogna comprare una o due bottiglie, ma puoi uscirtene con meno di due euro.
Per stampare un foglio A4 su cui smontare il luogo comune dell’invasione straniera dando i numeri reali dei nuovi arrivati, puoi usare la stampante di casa tua. Quando finirà l’inchiostro, costerà poco comprare una cartuccia nuova.
Il microfono per intervistare le persone in strada e provare a capire se sono pronte o meno ad accettare l’omosessualità bisogna comprarlo di sottomarca, ma se si conoscono i negozi giusti, si spende poco anche per quello.
Costa poco la busta di patatine da offrire durante i cineforum. C’è da pagare Siae e permessi, ma tutto sommato anche in quelle occasioni si spende poco.
Costano poco i giochi da tavolo per intrattenere gli ospiti della caritas dopo cena, e costa poco la giornata di permesso chiesta a lavoro perché il volontariato arricchisce quasi più della paga oraria.
Costa poco la carta con cui impacchettare i libri se si vuole regalare al proprio territorio un po’ di letteratura e alla fine costa poco anche il dominio di un sito internet su cui fare giornalismo, se pensate che in fondo in un anno va pagato una volta sola.
Ecco. Provate ora a sommare tanti piccoli “poco” quotidiani e fatevi due conti in tasca. Scoprirete che per provare a fare aggregazione, partecipazione, volontariato, cultura e informazione non sempre bastano impegno, dedizione e buona volontà. C’è bisogno anche di risorse, dei 5 euro del buon samaritano per comprare bottiglie d’acque e patatine, che sommati ai 5 euro di tanti altri buon samaritani possono arrivare un giorno a permetterti di pagare l’affitto di una sede, di un posto dove costruire qualcosa per altri, dove aggregazione, partecipazione, volontariato, cultura e informazione si possano fare tutti i giorni.
“Tutta n’ata storia” è un’associazione di promozione sociale che dal 29 settembre 2017 prova a fare tutto questo a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli. Siamo giovani tra i 18 e i 30 anni, studenti e lavoratori con stipendi minimi, orgogliosi di investire in questo progetto tempo, energia, sudore e pure denaro. Dopo un anno di attività, però, abbiamo capito che per tenere in piedi il nostro piccolo mondo, da soli non bastiamo, perché quello che facciamo non costa poco. Così, per continuare a farlo, abbiamo deciso di non chiedere sponsor né favori. Solo sostegno a chi condivide i nostri ideali.
Perché non costa poco ma basta poco. Il poco che ciascuno di voi sceglierà di donarci.