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Sono Edith e presento il mio progetto.
Siamo una coppia sposata dal 1982, senza figli, con due cani e un gatto, di seguito illustro il nostro progetto per “una casa per vivere”.Nel 1989, coronando un nostro sogno, abbiamo acquistato una piccola azienda agricola nella quale ci siamo trasferiti per coltivarla, nel frattempo mio marito ha mantenuto il proprio lavoro con il quale supportare le spese familiari e l’inizio del progetto.L’attività agricola non ha prodotto complessivamente redditi tali da giustificare gli investimenti fatti, a questo si deve sommare il fatto che nel 2011 la società amministrata da mio marito è fallita, trascinando, dopo questo fatto, la nostra vita in un baratro di debiti dal quale non siamo mai usciti.Nel 2017 la banca che aveva inizialmente sostenuto il nostro progetto, dopo aver dichiarato la decadenza del beneficio del termine ha operato il pignoramento del compendio immobiliare, e alla sua azione si sono accodate le altre banche creditrici.
Da quel momento abbiamo inutilmente lottato per fermare una valanga, che non era possibile fermare, infatti la nostra unica casa il 24 settembre 2024 è stata aggiudicata all’asta, adesso abbiamo bisogno di “una casa per vivere” e ci dobbiamo confrontare con una realtà normativa che rende impossibile, in questa fase, l’accesso al credito.Da un punto di vista economico e finanziario ci sono i presupposti per poter accedere al credito, non ci sono invece i presupposti per quanto riguarda la normativa bancaria.
Gli elementi significativi per riepilogare gli aspetti economici e quelli finanziari possono essere così riepilogati:Il “Progetto”
Abbiamo stimato che le esigenze finanziarie per uscire da questa situazione possono essere sicuramente rilevanti, purtroppo, come già detto, oltre che non essere possibile in questo momento l’accesso al credito non si potrebbe nemmeno pensare di indebitarsi oltre un certo livello, perché poi non sarebbe possibile restituire quanto ricevuto.La cifra che possiamo pensare di poter restituire non può superare € 160.000, commisurando le possibilità di reddito e l’impiego delle risorse finanziarie di cui andremo a disporre da qui ad un anno, mettendo anche nel conto un nuovo intervento bancario che non sarà possibile prima del 2026, cioè quando sarà possibile cancellare le segnalazioni negative dal sistema bancario.
Molti amici hanno dato la loro disponibilità per aiutarci ad uscire da questa situazione, quello che noi vorremmo è la possibilità di avere una nuova abitazione e poi di restituire a chi ci ha aiutato la cifra con una maggiorazione che rappresenti il nostro ringraziamento e al tempo stesso la giusta remunerazione anche su piccole quote di capitale.
Gli aspetti tecnici dell’operazione potranno essere adeguatamente approfonditi, daremo modo a tutti di conoscere ogni aspetto dell’operazione proposta, di seguito riepilogo gli aspetti più rilevanti del progetto proposto:Vogliamo ringraziare anticipatamente tutti coloro che si attiveranno per rendere possibile questo progetto.
Il valore di questa iniziativa non riguarda solo la sfera personale, riguarda in primo luogo l’attivazione di un meccanismo solidaristico, a costo zero per i partecipanti, che permette di superare un muro insormontabile, quello che si crea quando hai lo stigma delle segnalazioni bancarie.
“Una casa per vivere” dovrebbe essere sempre possibile, in alcuni casi, come questo, lo è solo se qualcuno ti vorrà aiutare.