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Vento della Seta
un Cammino di UmanitàIl primo agosto 2018 sono partito a piedi da Napoli per arrivare a Venezia, da lì raggiungerò in cammino Zhoukoudian.
Zhoukoudian è una regione nel distretto di Fangshan a 48 km sud-ovest da Pechino.Lì, in un piccolo sistema di grotte, nel 1930 sono stati trovati i resti di un ominide databili addirittura a 750.000 anni fa.Camminando i 12.000 km che separano Venezia da Zhoukoudian (Pechino) percorrerò la nuova Via della Seta, quella proposta da Cina a Russia e Unione Europea per facilitare i rapporti economici e aprire nuovi vie geopolitiche per il futuro dell'Eurasia.Su questa rotta Vento della Seta a firmato il suo nome.Vento della Seta è un progetto che prevede la documentazione di istanti di vita, storie, luoghi, persone, abitudini, riti, cibi, di tutto quello che passa sotto all'occhio.Perché?La tecnologia nella sua essenza dovrebbe essere la manifestazione più alta dell’intelletto dell’uomo. E’ nata con noi e con noi si è sviluppata. Oggi però sta allentando sempre più la presa he aveva alle sue premesse. Osservando, leggendo, parlando, emerge la percezione di vivere in un’epoca di grandi contraddizioni: un benessere tecnologico lontano dal benessere esistenziale, che va di pari passo ad una superficialità culturale sempre più crescente. E soprattutto un tempo in cui sono virali parole come “condivisione” e “connessione”, mentre l'interagire con il prossimo nella vita reale è invece sempre più difficile.Partendo a piedi dall’Italia, Vento della Seta testimonierà un uso alternativo delle nuove tecnologie di comunicazione e di informazione, per portare testimonianza di una nuova forma di umanità che preserva le esperienze e le consapevolezze del passato (cultura e tradizioni) integrandole al futuro e all’innovazione. La fruizione dei materiali raccolti durante il viaggio, saranno disponibili sulle pagine di Facebook, Instagram, YouTube e il sito web. Attraverso questi strumenti che intendo trasmettere la documentazione del materiale audiovisivo amatoriale che vivrà con me parte degli incontri tra le persone, tra le differenze culturali, le tradizioni folkloristiche osservando come queste che cambiano chilometro dopo chilometro da Napoli a Zhoukoudian (Pechino).La sfida di Vento della Seta è di rilanciare un discorso antropologico. La scommessa è quella che possiamo educarci a cacciare fuori dalle ombre virali dei social networks la loro parte di luce. Sei social network ci catturano così tanto, credo sia perchè fanno leva sui bisogni principali esistenzali dell’uomo: la necessità di esprimersi, di scegliere, la volontà di essere connessi l’uno all’altro, condividere la propria umanità e sentirsi compartecipi di qualcosa che vada oltre di sé.Per cui il fine reale di Vento della Seta è la promozione dello sviluppo umano, per la riscoperta di una connessione reale tra le persone vicine e tra i popoli lontani; e di una condivisione delle differenti percezioni della realtà sotto le diverse lenti culturali, sperando di dare voce al soccombente "lato sano" della globalizzazione.Se dagli stimoli che Vento della Seta vuole trasmettere, nascesse una sola presa di coscienza, e soltanto una persona scendendo domani per la strada riuscisse a incontrare uno sconosciuto e a riconoscere sé stesso nell’altro, allora so che questi 12.000 chilometri non li avrò camminati invano.Grazie di cuore a tutti e con l’augurio di poter dare inizio ad un neoumanesimo,
ma un ringraziamento particolare alla mia dolce metà senza la quale mai avrei intrapreso un primo passo.
Ci auguro buon viaggio!Per saperne di più su Vento della Seta:www.ventodellaseta.org
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